giovedì 24 marzo 2016

Eugenio e i suoi amici




Tu immagina la situazione, visto che non eri presente. Alcuni amici sono seduti attorno al tavolino di un bar, in una mattinata piacevole di questo inizio di primavera che assomiglia ad un anticipo d’estate. Stanno parlando tra loro. Si conoscono da sempre, sono coetanei, hanno frequentato le stesse scuole e condotto vite parallele, inoltre si assomigliano pure fisicamente, e molto. Passa gente e loro si guardano attorno, facendo commenti a ruota libera, come è loro abitudine. Non ti ho detto quanti sono? Infatti, è vero, ma questo non intendo dirlo.

Che rottura, tra poco inizia il caldo…

E lora, sa cambia? A mi am pias al cald.

Ma state zitti, guardate le donne piuttosto, invece di lamentarvi…guarda quella, accidenti, ma guarda…

Ti at pensi sol a un quel, sempar a quel, tan cambi mai…

Ha ragione lui, il resto non conta niente, non vale niente. Puoi avere tutti i soldi del mondo ma se non hai quello, sei un poveraccio…

At jè fisà, at jè sempra stà acsì, sin da picul. At guardi sol al cul dil don.

Veramente non guardo solo il culo, o dovrei guardare il vostro? Io quella me la farei adesso…darei un anno di vita per farlo subito… per sempre…

Calmati, neanche sai se hai un anno di vita ancora…

Ma lasal star, al pensa sol alla figa ad tuti queli cl’incontra, e cla santa ad so mujer che ancora l’al tien in cà. Sgond'mì la fa finta ad nient, e po anca gliè lagh da dentar, sag capita l’ucasion.

Ma tu sei stronzo forte, te l’ho mai detto? Lascia stare mia moglie. Pensa alla tua se ne hai voglia, bella roba quella, una rompicoglioni unica.

Sentim, ragazoi, a pens che al sol al’faga mal, a tuti. Mi av salut e a vag a cà.

Finisco di bere e ti seguo, se mi aspetti. Cosa fai domani poi? Vieni anche tu?

A n’al so brisa. A vdren…

A me il caldo però piace, lo ripeto, le donne sbocciano col caldo.

E tu marcisci! Ma ti sei mai visto allo specchio? Racconti un sacco di balle secondo me. Fai schifo, non c’hai un soldo, mi dici chi ti caga? Quelle che tu guardi neppure ti vedono.

Va ben, am son stufà. An so brisa se adman a vien. Forsi a vag a pes. A voi star un poc daparmì. Av salut.


(Un pensiero grato a Eugen Bleuler, e non solo a lui)

                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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