
Non basta che qualcuno la sfrutti per vendere fiori o cioccolatini per rifiutarne il significato; magari non si comprino cioccolatini e fiori, e si eviti innanzitutto di dire che è una festa, perché non lo è.
Basta eseguire una semplice ricerca per capire
che i motivi per non scordare questo giorno sono tantissimi, e che non ci si deve
limitare al solo 8 marzo, ma che questo rimane un momento da sfruttare per
ricordare a tutti, donne e uomini, quanto resta ancora da fare in questo campo:
violenza, lavoro, assistenza ai figli, riconoscimento sociale, piena
equiparazione sul piano delle grandi religioni, educazione continua e permanente,
difesa delle conquiste ottenute e occupazione di nuovi spazi sino ad ora
vietati alle donne. E mi fermo, perché il
senso mi sembra chiaro.
Diverso, molto diverso, è quello che si può
fare sul piano privato. In questo caso entrano in giochi i rapporti personali
ed è possibile evitare fraintendimenti ed atteggiamenti di comodo o addirittura
ipocriti. Un marito, un compagno, un amico o un collega possono certamente, se
lo vogliono, trasformare questa giornata in festa per la moglie, la compagna, l’amica
o la collega. In questo caso ci si conosce e si capisce benissimo se un fiore è
un semplice atto formale o un vero omaggio, un momento per ricordare che non ci
si dimentica neppure oggi di quello che, comunque, si pensa tutto l’anno.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.