Una
nuova unità di misura si affaccia all’orizzonte di una calda giornata agostana,
una giornata da alcuni definita una delle più calde dell’intera estate, e
quindi dell’anno.
Nel
Sistema Internazionale di Unità di Misura,
secondo un noto cattedratico del quale devo tacere il nome, manca un’unità
fondamentale che, utilizzando una misura lineare verificabile ed un opportuno
strumento per registrare il tempo, permetta di quantificare, in modo oggettivo,
il calore che interessa una certa superficie data, in una giornata estiva, nei
suoi effetti sulle cose e indirettamente quindi sulle persone.
Il docente, del quale devo tacere il nome,
sostiene, mentre stende il bucato che la lavatrice gli appena consegnato, che
se fosse possibile depositare uno stendibiancheria campione a Sèvres, vicino a
Parigi, accanto al glorioso e purtroppo decaduto metro campione in platino
iridio, lui saprebbe bene come misurare il calore che tanto ci infastidisce ed
altera anche la percezione del vero, in queste giornate assolate.
Il
suo metodo sperimentale, mi racconta lo studioso del quale devo tacere il nome , rientra nella miglior tradizione galileiana,
ed è il seguente.
Si
dispongono in modo regolare un certo numero di stendibiancheria, sulla
superficie data, in quantità sufficiente per poter effettuare la misurazione.
È
previsto che i primi tentativi possano fallire per una valutazione errata di
questo numero, ma ciò non inficia il metodo, semplicemente occorre ripetere la
misurazione.
Poi
si procede a stendere, sugli stendibiancheria, un bucato dopo l’altro, mantenendo
costante la propria velocità di esecuzione. Esaurito il cesto di una lavatrice
si passa alla successiva, e così continuando.
La
misurazione si effettua quando, dopo un tempo che si deve ovviamente
registrare, tutto il bucato steso sul primo stendibiancheria è asciutto.
A
quel punto è possibile asserire, con assoluta certezza scientifica, che in quel
giorno ed in quell’intervallo di tempo, il calore agente su quella data
superficie è stato pari a, supponiamo, 45 stendibiancheria, per convenzione 45
st.
In
giornate più calde il valore di st misurati tenderà a scendere, mentre in
giornate più fredde ed umide, magari con la pioggia, tenderà di contro a salire,
anche notevolmente.
Per
assurdo, supponendo che la giornata sia caldissima, potremmo ottenere valori di
st prossimi a 1 o addirittura inferiori.
Io
lo ascolto, rapito dal suo argomentare e dalla sua lucidità di mente malgrado
le condizioni ambientali poco favorevoli, ma non faccio caso alla moglie che,
seduta alle nostre spalle, all’ombra di un albero di mele che potrebbe pure
essere simile a quello mitico di Newton, ad un certo punto, incapace di trattenersi
oltre, dice: “Senti, Enrico, tu, se continui a dire queste cose, mi stendi…”
Io
e l’amico non replichiamo.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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