domenica 25 agosto 2013

Sensi



I sensi non sono 5.
Scordiamoci questa imprecisione che viene tramandata da generazioni di insegnanti ed allievi, suffragata da libri di testo che, in modo metodico e pignolo, elencano i principali organi di senso umani: pelle, naso, lingua, occhi e orecchie.
Già la pelle, da sola, è sede di 5 diversi recettori: freddo, caldo, tatto pressione e dolore. La pelle è il nostro contatto primo col mondo esterno, il contatto del neonato con la madre, del feto nell’utero materno. È ciò che cercano gli amanti, è la nostra immagine quando siamo nudi.
Il naso e la lingua percepiscono assieme il cibo, l’aria, l’acqua, la terra. La lingua poi sa distinguere dolce e salato, acido ed amaro, e sa riconoscerne le miscele. La lingua sa baciare, leccare, parlare e sussurrare. Sa trasmettere sensazioni, non solo percepirle.
La cioccolata, prima di essere gustata, viene percepita dal naso, e così avviene per il vino. Quanta bellezza in tutto questo, e quante mistero in quanto ancora non sappiamo di come il nostro cervello capisce tutto questo.
Nelle orecchie poi, che sono due come gli occhi, arrivano segnali sonori, e noi ne distinguiamo la provenienza, si parla di stereofonia, ma quanto dell’udibile ci sfugge però, che insetti, pipistrelli, cani ed altri animali invece percepiscono. E poi, sempre nell’orecchio, noi abbiamo la sede dell’equilibrio, e con questo sappiano distinguere il sopra ed il sotto, oppure ci facciamo venire il mal di mare, quando ciò che vediamo non corrisponde a quello che il nostro labirinto conosce.
La vista è la regina dei nostri sensi, qualcuno ha persino la memoria visiva, e con la vista noi sappiamo il mondo, noi vediamo gli altri occhi innamorati o distratti. Con la vista leggiamo un libro, riconosciamo piccoli simboli, e facciamo partire la fantasia, come se avessimo gli occhi chiusi.
E così le sensazioni sono già 13, non più solo 5.
Ma non basta ancora, abbiamo recettori nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni. Il nostro corpo informa sempre il cervello di quanto gli succede, di come è situato nello spazio, di come si sta muovendo oppure è fermo. Ed altre sensazioni ci arrivano da organi interni, ad esempio ci fanno capire quando abbiamo fame, o dobbiamo andare in bagno.
Noi siamo esseri sensibili, insomma, anche i più duri ci cuore.
Ed abbiamo una “visione del mondo” diversa da quella di ogni altro essere vivente, vediamo solo alcune cose, mentre per altre siamo ciechi, insensibili. Non saremo mai come un cane insomma, ed un cane non sarà mai come noi, pur continuando a vivere nello stesso ambiente.
Che altro dire? Una cosa, si, un’ultima cosa: noi, individualmente, vediamo solo ciò che vogliamo vedere, o che siamo interessati a vedere.
Ad esempio alcune donne vedranno i bambini, se hanno figli o stanno per averne. Altre donne i bambini non li noteranno nemmeno. Alcuni ragazzini inizieranno a vedere le bambine e le donne, mentre sino a pochi giorni prima vedevano solo fumetti o videogiochi. Un affamato percepirà odore di cibo mentre chi non ha fame neppure se ne renderà conto. A tal proposito ricordo che bisogna sempre fare la spesa quando non si ha fame.
Un feticista dei piedi noterà che scarpe indossate, e curioserà dove altri neppure pensano ci possa essere un minimo di interesse. I sensi insomma sono tanti, spesso molto diversi tra noi e gli animali, e, messi in funzione da nostri interessi profondi, legati alla nostra età, al nostro sesso, alle nostre condizioni ed alla nostra educazione.
Sono i sensi la nostra misura del mondo.

                                                                                       Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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