I sensi non sono 5.
Scordiamoci questa
imprecisione che viene tramandata da generazioni di insegnanti ed allievi,
suffragata da libri di testo che, in modo metodico e pignolo, elencano i
principali organi di senso umani: pelle, naso, lingua, occhi e orecchie.
Già la pelle, da sola, è
sede di 5 diversi recettori: freddo, caldo, tatto pressione e dolore. La pelle
è il nostro contatto primo col mondo esterno, il contatto del neonato con la
madre, del feto nell’utero materno. È ciò che cercano gli amanti, è la nostra
immagine quando siamo nudi.
Il naso e la lingua
percepiscono assieme il cibo, l’aria, l’acqua, la terra. La lingua poi sa
distinguere dolce e salato, acido ed amaro, e sa riconoscerne le miscele. La
lingua sa baciare, leccare, parlare e sussurrare. Sa trasmettere sensazioni,
non solo percepirle.
La cioccolata, prima di
essere gustata, viene percepita dal naso, e così avviene per il vino. Quanta
bellezza in tutto questo, e quante mistero in quanto ancora non sappiamo di
come il nostro cervello capisce tutto questo.
Nelle orecchie poi, che sono
due come gli occhi, arrivano segnali sonori, e noi ne distinguiamo la
provenienza, si parla di stereofonia, ma quanto dell’udibile ci sfugge però,
che insetti, pipistrelli, cani ed altri animali invece percepiscono. E poi,
sempre nell’orecchio, noi abbiamo la sede dell’equilibrio, e con questo
sappiano distinguere il sopra ed il sotto, oppure ci facciamo venire il mal di
mare, quando ciò che vediamo non corrisponde a quello che il nostro labirinto
conosce.
La vista è la regina dei
nostri sensi, qualcuno ha persino la memoria visiva, e con la vista noi
sappiamo il mondo, noi vediamo gli altri occhi innamorati o distratti. Con la
vista leggiamo un libro, riconosciamo piccoli simboli, e facciamo partire la fantasia,
come se avessimo gli occhi chiusi.
E così le sensazioni sono
già 13, non più solo 5.
Ma non basta ancora, abbiamo
recettori nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni. Il nostro corpo
informa sempre il cervello di quanto gli succede, di come è situato nello
spazio, di come si sta muovendo oppure è fermo. Ed altre sensazioni ci arrivano
da organi interni, ad esempio ci fanno capire quando abbiamo fame, o dobbiamo
andare in bagno.
Noi siamo esseri sensibili,
insomma, anche i più duri ci cuore.
Ed abbiamo una “visione del
mondo” diversa da quella di ogni altro essere vivente, vediamo solo alcune
cose, mentre per altre siamo ciechi, insensibili. Non saremo mai come un cane
insomma, ed un cane non sarà mai come noi, pur continuando a vivere nello stesso
ambiente.
Che altro dire? Una cosa,
si, un’ultima cosa: noi, individualmente, vediamo solo ciò che vogliamo vedere,
o che siamo interessati a vedere.
Ad esempio alcune donne
vedranno i bambini, se hanno figli o stanno per averne. Altre donne i bambini
non li noteranno nemmeno. Alcuni ragazzini inizieranno a vedere le bambine e le
donne, mentre sino a pochi giorni prima vedevano solo fumetti o videogiochi. Un
affamato percepirà odore di cibo mentre chi non ha fame neppure se ne renderà
conto. A tal proposito ricordo che bisogna sempre fare la spesa quando non si
ha fame.
Un feticista dei piedi
noterà che scarpe indossate, e curioserà dove altri neppure pensano ci possa
essere un minimo di interesse. I sensi insomma sono tanti, spesso molto diversi
tra noi e gli animali, e, messi in funzione da nostri interessi profondi,
legati alla nostra età, al nostro sesso, alle nostre condizioni ed alla nostra
educazione.
Sono i sensi la nostra
misura del mondo.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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