sabato 3 agosto 2013

Legno, poche divagazioni e dichiarazione d’amore

Amo il legno, anche se non sono mai stato bravo ad arrampicarmi sugli alberi da piccolo, se non so coltivarli, gli alberi, e non possiedo terra, e se non riconosco tutti gli alberi che incontro nei luoghi dove vado. Ma lo amo perché è un materiale che resta vivo a lungo, anche quando l’albero che lo ha prodotto è stato abbattuto da tempo.

Il primo albero che ho imparato a conoscere è l’albero di Natale, ed a lungo non ne ho saputo altro. Poi mi capita di incontrare un altro albero più raro e mi è impossibile scordarlo, la Lagerstroemia, che cresceva altissima nell’asilo delle suore dove andavo da piccolo. E poi i pioppi, i salici, i platani, le robinie, tanto comuni in Emilia, e ancora le nobili betulle, o i bellissimi larici, che in inverno si spogliano, invece di rivestirsi, anche se vivono in montagna.

Ma del legno io amo soprattutto il colore, il contatto, il profumo, la consistenza, la leggerezza e possibilità che ti offre di plasmarlo in mille forme e per mille usi. Un semplice mestolo da cucina, in legno, di origine commerciale, per me ha una nobiltà che i più blasonati oggetti da cucina firmati non avranno mai. Un tagliere, un matterello, una spatola per la polenta.

Ho costruito scaffali, scatole, piccoli oggetti col tornio. Ho intagliato un po’ di cirmolo, senza molto successo, quello devo ammetterlo, ma guadagnandoci una ferita non da poco per la mia imperizia nell’usare un Opinel senza sicura. Ho abbattuto alberi che la forestale mi ha assegnato utilizzando una sega a nastro, col rischio di amputarmi una gamba o un braccio, perché era la prima volta (ed anche l’ultima che lo facevo). Del resto sono nato in una casa dove l’unica fonte di calore era il camino. Poi ho vissuto in una dove era la cucina economica a farla da padrona. Ma sempre legno era la materia da bruciare, assieme a residui più poveri o al più costoso carbone.

Ora ho attrezzi per lavorarlo che un tempo non avevo, e so costruire mobiletti, anche se non utilizzo per questi il legno massello, adatto solo a certi usi specifici. Il legno lamellare poi è una evoluzione che un tempo non esisteva, è un bellissimo materiale da costruzione, che in Trentino è sempre più diffuso, nell’edilizia pubblica e privata.
Amo il legno, insomma. Che è anche ottimo come materiale antisismico, e di terremoti ultimamente ne so qualcosa.

                                                                  Silvano C.©


( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte.  Grazie)

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