Quanti sono gli invisibili,
quelli che vivono con dignità, spesso con poco, talvolta in vera povertà, ma
non chiedono nulla?
Non so quanti siano, sono
tuttavia tanti, e si nascondono tra la furbizia e l’indifferenza di chi pensa
di fare solo i fatti propri mentre invece, e di questo sono certo, non inganna
neppure sé stesso, perché in alcuni atteggiamenti c’è almeno malizia, se non
esattamente premeditazione.
È invisibile chi vive di una
misera pensione, chi non è seguito dai figli adulti che stanno altrove, chi
svolge il lavoro con attenzione ed impegno ma non ha ambizione di arrivare al
posto di un altro, chi si defila quando gli altri si fanno avanti per accampare
diritti, talvolta inventati o ingigantiti.
Conosco una famiglia che
vive ai margini, con sussidi ed assistenze di ogni genere da parte dell’ente
pubblico. Conosco ogni suo membro, più o meno direttamente, so la tecnica che
usano per chiedere sbandierando la loro miseria, salvo poi fare voce grossa o
avere atteggiamenti decisamente arroganti in situazioni diverse. Ho avuto la
figlia come alunna, arrivava a scuola in taxi pagato dalla Provincia, vivevano
e vivono ancora adesso in una casa popolare ottenuta con mille facilitazioni.
Organizzammo una gita scolastica mediamente costosa, e loro furono prontissimi
a presentare domanda di aiuti e coperture economiche, sulla base di
documentazioni assolutamente regolari. Solo vari mesi dopo io venni a
conoscenza che un’altra ragazzina, della stessa classe, non aveva partecipato
alla gita per motivi che io pensavo personali e condivisibili, mentre in realtà
la famiglia non si poteva permettere quella spesa, ed aveva inventato una scusa
per evitare di dover spiegare e quindi chiedere sostegno. Due giorni fa ho visto la madre, seduta su
una panchina, telefonare con un cellulare nuovissimo, di ultima generazione,
molto costoso, che io sicuramente non mi voglio permettere. Ancora oggi quella
famiglia è seguita dall’assistenza pubblica.
Eppure, gli invisibili non
li vediamo. Sanno rendersi tali.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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