E così ti parlerò di libri che ho letto e di altri che non ho mai letto, che forse leggerò, ma ancora questo non lo so. Ti racconterò di quelli che comprammo assieme, che comprai per te o che tu mi dicesti di comprare. E non scorderò quelli che fosti tu a comprare, tanti, che ora li confondo tra gli altri. Se avessimo divorziato consensualmente o in altro modo, come li avremmo divisi i libri? Su alcuni in particolare nessun dubbio, sono quelli legati ai nostri studi e interessi, ma per tutti gli altri cosa sarebbe successo? Non è stato un nostro problema, i problemi che abbiamo incontrati sono stati altri. Ma tornando ai libri, in particolare a quelli che non ho letto, che diritti ho di parlarne, di leggerne critiche e descrizioni senza in realtà averli mai letti? Gli stessi diritti, immagino, di chi sogna di andare in una città che non ha mai visitata e ne legge guide, o descrizioni, o racconti che la riguardano, ne ammira gli scorci che tutti ormai possono vedere in rete, e sa che quella città resterà sempre una delle mete improbabili, sempre più prossima all’impossibile man mano che il tempo scorre. Del resto il mondo è grande, pur se tanto piccolo visto dallo spazio, nessuno lo conoscerà mai tutto, né visiterà ogni città e villaggio, nuoterà mai in tutti i suoi mari. Volevo raccontarti cose che intanto ho scordato, pensavo una cosa che ora mi sfugge e si è nascosta non so dove. Quando si rifarà viva devo segnarmela, prendere un appunto, te la devo raccontare. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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