mercoledì 10 luglio 2024

Strade che si perdono e pazzi ovunque

C’è un posto che non c’è sul quale ci dovrebbe essere pochissimo da dire, e tuttavia molti ne hanno parlato o l’hanno citato, e in tanti continuano a farlo. Per qualcuno è una casa, ma può essere un monte, un’isola, un luogo che si raggiunge solo attraversando un fiume e senza più poter tornare indietro. Quindi anch’io ho il mio posto che non c’è, dove si entra solo se esplicitamente invitati e sul quale poi c’è l’obbligo di riservatezza. Obbligo pleonastico, perché è mia cura far scordare ogni cosa a chiunque appena ne è uscito. Quello è nel mio potere e diritto, è un posto solo mio. Tu ci sei e ci puoi restare a tuo piacere, non ho intenzione di farti andar via, ma sappi che questo posto non c’è. So di una strada che si confonde e si perde da sola. Sogni che sembrano veri e pazzi, veri pazzi, che sanno ogni cosa e non raccontano nulla a nessuno. Questi pazzi li caccerei volentieri per il solo fatto che non dicono nulla neppure a me. Uno solo tra questi una volta mi ha spiegato che anch’io sono uno di loro, e che pure io non dico mai nulla a nessuno. Quando sono particolarmente stanco mi sembra di potermici riposare, ma non ne sono veramente sicuro. Ho fatto la tessera per poterci entrate, molti anni fa, so di averla ma non la trovo mai. In ogni caso la tessera non è richiesta per l’ingresso, quindi anche se non la trovassi più non sarebbe grave. Quando la feci mi fu spiegato che la mia foto sarà sempre attuale, in ogni momento rappresenterà il mio viso esattamente com’è in quel momento, sorridente o triste, magari anche con quel fastidioso foruncolo sulla guancia destinato a sparire alcuni giorni dopo. I luoghi reali che conosco oppure ho visitato, che abbiamo visto assieme, a volte sono raggiungibili dal posto che non c’è, e questo mi fa sospettare che in parte, pure nella realtà che esiste, questi luoghi siano spariti o talmente cambiati da essere irriconoscibili. Beato chi muore prima di vedere lo scempio prodotto dai mutamenti sbagliati, che parte senza le immagini della distruzione della memoria e del mito, che non sa del destino tragico di chi ha amato. Io ho un rifugio che non c’è, e me lo tengo stretto perché ti ci trovo quando ti cerco nel modo giusto. Non chiedermi altro, so che è così. Ciao, Viz.

                                                                                                 Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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