giovedì 4 luglio 2024

Strade vecchie e nuove

Ho ridimensionato le mie mire espansionistiche territoriali. Un tempo contavo in quanti luoghi avevo messo radici, radici che giudicavo molto forti, perenni per rubare un termine ad alcune specie vegetali. Non è stato così. In alcuni posti le radici si sono seccate con tutta la pianta perché da tempo non le innaffio più. E le piante di un minimo di cura hanno bisogno, se non sono infestanti o endemiche o adattate naturalmente. Di naturale però nelle mie abitudini c’è poco, il mio comportamento è legato al passato, alle bizze che mi passano in testa, alle infatuazioni e, in una parola, sono comportamenti culturali indotti. Quindi mi ritrovo a percorrere vecchie strade, perché ancora mi restituiscono emozioni e ne avverto il richiamo, altre le perdo col tempo che avanza, mi interessano meno. Sai che novità, sai che originalità. Mi capita sempre più di frequente riflettere e poi dire ad altri che un tempo si pensava alle vacanze, ci si impermalosiva perché non si era stati invitati ad una festa o ad una gita mentre adesso ci si raccontano i guai legati alla salute, all’ospedale e alla vecchiaia che, se avanza, semplicemente significa che siamo ancora in vita. Quindi molte strade vecchie, alcune ormai infestate da vegetazione spontanea e quasi irriconoscibili, e non molte strade nuove o ancora attuali. È così, bellezza, e non puoi farci niente, niente.

                                                                                                 Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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