venerdì 19 luglio 2024

Un altro giorno

Seguire, accudire, aiutare, fare il possibile senza mai dimenticare me stesso, non l’ho mai fatto. Una sana dose di egoismo mi crea una sorta di involucro protettivo che cerco di mantenere intatto, permettendo il passaggio controllato di emozioni come avviene con le membrane cellulari, che sono molto selettive con ciò che può entrare e uscire, difendendo l’ambiente interno da quello esterno, differenziandosi e mantenendo così la vita, sinché dura, sinché possibile, sinché permesso. Il lutto lo elaboro con lentezza, ed è un lavoro incompiuto, necessariamente e personalmente tale. Le persone le perdo poco alla volta, me ne allontano io e se ne allontanano loro. Non attribuisco colpe a chi non mi cerca, io stesso a volte per tempi lunghissimi non cerco, ed è un errore, anzi, peggio. Eppure l’avere qualcuno da aiutare aiuta pure me, trovarmi qualche piastrella da risistemare mi crea fastidi ma mi restituisce uno scopo. Poi qualcuno dirà che si può fare diversamente, c’è sempre chi lo pensa e a volte lo dice. Ciao, Viz. Sai che mi manchi da troppo tempo, che molte cose sono cambiate da quando sei andata via, un po' mi sento strano a continuare così, ma non ho scelta. In certi momenti di scelte avrei bisogno di una parola, di un consiglio, anche di una critica senza pietà. Vabbè, è una giornata di mezza estate, il caldo è soffocante e non so se è normale o se veramente il cambiamento climatico corre a ritmi mai visti prima. Per ora resto a vedere, preoccupandomi il giusto.

                                                                                                 Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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