venerdì 26 luglio 2024

Vai via

Vai via, che provi la tua assenza

Che avverta la mancanza

Che senta la lontananza

Oltre il mare e le montagne, dove andammo e sulle quali salimmo

Oltre le nebbie di alcune giornate in pianura, quando le nebbie c’erano

Vai via in modo che capisca cosa ho perduto, che lo rimpianga e lo ricordi

Vai, se devi andare, e se puoi pensa a me, da dove sei e da dove non sei

M’illudo che la tua lontananza possa far arrivare telefonate malgrado sim ormai inattive e spazi inimmaginabili, che io tuttavia immagino

Vai via e resta, non serve che tu decida subito, né che tu lo abbia fatto in passato o lo decida in futuro. Scegli entrambi.

Vai via, che mi resta la gelosia

Con la malinconia e il ricordo di grigliate di carne e di pesce, di vino fresco e di braci che si spengono lentamente, con te che le controlli sino alla fine

Sembra ieri, ed era inverno, ora è estate, e sei andata via

Vai via comunque, me lo merito, questo me lo merito, almeno una parte di dolore non ti compete, oltre a quello che hai dovuto subire

Vai via, che giustizia non c’è, o se esiste ancora non la vedo. La vedro?

Troppe parole, troppe, e quello che dovevo dire l’ho detto, che altro potrei aggiungere per rendere più esplicita la cosa restando nei limiti del dicibile?

Nulla, in effetti, sei andata via, è questa la realtà che ora vivo. E resti.

                                                                                                 Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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