Più nella vita si accumulano gli anni maggiormente cresce l’obbligo della memoria. E vi sono vari motivi per farlo. Il primo è che da giovani l’esperienza personale è troppo limitata e non vi sono ancora sufficienti approfondimenti, letture, condivisioni e occasioni per capire cosa è successo nel passato non necessariamente recente. E subito dopo la necessità di trasmettere la storia come si è vissuta direttamente o indirettamente, in particolare su temi come i campi di sterminio, il lento processo di acquisizione di diritti da parte delle donne, dei perseguitati, dei ritenuti diversi, dei lavoratori, di chi è nato in altri paesi e, in definitiva, la stessa libertà sancita dalla nostra Carta Costituzionale. Un terzo motivo, più personale ma che riguarda ognuno, è quello di mantenere vive le persone partite prima di noi. Non posso in alcun modo sopportare di perdere chi mi è stato più vicino, anche solo per un attimo. Ciao Viz.
Silvano C.©
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problema se si cita la fonte, grazie)
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