Non so se sono normale

Vesto in modo non appariscente ma non è stato sempre così.

Mi piace mangiare, non vivo per mangiare ma mi piacciono gli incontri conviviali. O dovrei dire mi piacevano.

Preferirei fare altro.

Non amo l’idea di volare perché l’uomo non è nato con le ali ma a chi piace spostarsi in aereo non ho nulla da obiettare, se non l’eccessivo consumo di carburante necessario all’aereo per alzarsi da terra.

Non mi sono simpatici tutti. Da bambino avevo pensato che fosse giusto uccidere un altro bambino perché aveva gli occhi distanti tra loro.

Sono convinto di essere molto più intelligente della media e sono soddisfatto se non vengo smentito. Se sbaglio non è colpa mia ma delle informazioni errate che mi hanno dato. Certo rimane il legittimo dubbio di come abbia potuto essere vittima di inganni o vere e proprie truffe.

Non trovo giusto camminare con scarpe che fanno rumore.

Cambio umore e mi lascio influenzare facilmente tuttavia non rinuncio ai miei cari pregiudizi che mi sono costati tanta fatica.

Non tutti i dolori sono sullo stesso piano, qualcuno merita maggiore pietà.

Non amo cambiare abitudini.

Camminare è necessario se si sa dove si vuole andare salvo poi scoprire di essere in un posto diverso da quello previsto.

Credo nella salvezza della pazzia, della diversità e dell’unicità irripetibile. La perdita di alcune persone, in tal modo, diventa irreparabile, insopportabile, da fuggire in ogni modo ma senza mai dimenticare.

Ogni volta che arrivo al bivio decisivo non so che scelta fare perché nessuna scelta è quella corretta. Si potrebbe parlare di dissociazione.

Ciao Viz, so che dovrei tenere a mente le cose che mi fanno bene, quelle belle. Se ci riuscissi sarei un piccolo rivoluzionario, esattamente come cantava Gaber. 

                                                                          Silvano C.©  

PS - Assieme non abbiamo mai visto Gaber, ma Guccini sì. 

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