Sono nottambulo solo a fatica, mai per vera inclinazione. Ogni volta che ho fatto le ore piccole l’ho pagata il giorno successivo come minimo con un senso di straniamento paragonabile, immagino, al jet lag. Dico immagino perché non ho mai volato né credo volerò. Penso di aver paura di volare, in fondo, mentre non temo gli altri tipi di viaggio.
Il mio orologio biologico è sincronizzato con quello dei polli, magari dei galletti. Tendo a cadere di sonno alla sera e, solitamente, a svegliarmi presto al mattino. Ricordo epiche dormite a casa di amici dopo qualche cena, e anche alcune meno raffinate a teatro, prima di abbandonare le scene come spettatore abbonato serale.
Rimango però affascinato dalla notte, immagino che di notte avvenga tutto quello che la fantasia mi spinge a credere, e so per certo che lo stesso luogo, vissuto di giorno o vissuto di notte è diverso. Atene, per esempio, ma non solo Atene.
Durante le ore che normalmente uso per dormire qualcuno scopre
nuovi mondi, altri fanno fortuna o incontrano persone meravigliose. Di notte ci
si innamora nuovamente e si ritrovano gli amori passati. Il vizio e l’azzardo
sono in agguato, e anche il pericolo. Di notte, se sono alla guida, rischio il
colpo di sonno. Devo scegliere tra le ore di buio e quelle di luce.
Amo i gatti, li invidio per la loro vista adattata alle ombre, ma
sostanzialmente sono un pollo. Ciao Viz, so che approvi.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.