giovedì 9 settembre 2021

Caduto da cavallo

A fargli notare la sua età la prendeva a volte bene altre volte male. Tutto dipendeva dal modo, dalle persone e dal suo umore. Un tono sbagliato o maleducato non lo mettevano nella migliore condizione perché accettasse l’osservazione con un sorriso. Non gli faceva piacere, prima di tutto, perché pure lui ne era consapevole, e poi innescava quasi sempre il desiderio di rispondere a tono con identica o maggiore scortesia. 

E le persone? Qualcuno poteva dirgli le cose peggiori e lui le accettava, le sentiva come critiche costruttive, o comunque come un modo di parlare franco e onesto. Non si può dire che facesse salti di gioia a sentirsi ricordare che non era più quello di una volta, ma era giusto così.

Sull’umore poi si potrebbe scrivere a lungo ma ognuno sa benissimo cosa succede quando capita un contrattempo e siamo di buon umore. Esattamente quello che non avviene se abbiamo la luna storta.

In tempi recenti poi aveva iniziato a fare mentalmente un accostamento ippico-temporale. Era nato nel XX secolo e ormai stava nel XXI, quindi la sua vita era distribuita a cavallo di due secoli, o addirittura di due millenni. E certamente aveva superato il mezzo del suo cammino, si trovava nella parte della gaussiana discendente. Il punto esatto non lo conosceva, solo dopo di lui si sarebbe saputo, a cose fatte insomma. Per il momento non era ancora caduto da cavallo. Vedi Viz cosa mi tocca pensare, in terza persona poi, giusto come se fosse possibile depistare…

                                                                          Silvano C.©  

    (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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