domenica 26 febbraio 2017

il mio posto delle fragole




È durato una breve stagione, ed ora sarà stato distrutto, come molto di ciò che riempie la memoria di tutti noi.

La memoria ha il compito di salvare il ricordo di ciò che è stato importante, non di salvare ciò che è stato importante.

Stava sul retro di quella casa, in affitto, ammobiliata, eppure veramente mia come mai nessun’altra casa prima.
Una casa gelida in inverno, ma caldissima per ciò che conta nella vita. Ti lascio immaginare a cosa alludo.
Andammo in montagna, un giorno. Portammo con noi, al ritorno, poche piantine di fragole di bosco. Le sistemai in quello spazio dimenticato.
Presi l’abitudine di andare a vedere come crescevano, ed iniziai a contare le nuove piantine che venivano mandate a colonizzare il mondo.
Rimasi ore credo a guardarle, ma non ne mangiai mai nessun loro frutto.
La stagione del mio personale posto delle fragole era finita.
Altrove ci chiamava la nostra vita, e le nostre scelte. Altrove, ma una parte di cuore è rimasta in quel posto solo mio.

                                                                    Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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