Tutto
poteva andare diversamente, e tu avresti avuto la soddisfazione di vedere, di
sapere, e …
Se
mi lascio andare ad alcuni pensieri provo rabbia, non so neppure contro cosa o
contro chi.
Non
avendo mai avuto la tendenza a porgere l’altra guancia ma, piuttosto, quella di
vendicarmi o di reagire, salvo fermarmi davanti alla resa, non ho neppure la
consolazione di accettare le cose. Ed infatti non le accetto. E neppure le
capisco.
Col
tempo, forse, mi renderò conto che è andata in un certo modo perché così doveva
succedere, che magari è stato meglio, e che…e che non so neppure spiegarmi il perché.
Nessuno
lo sa spiegare, credo, e nessuno me lo spiega. Chi mi arriva abbastanza vicino
mi racconta cosa vivono gli altri. Mi fa capire che per molti la vita è un
calvario insopportabile. E se poi ci penso la rabbia cresce ancora di più. Potrei
dire che è un fatto di Fede. Chi ha Fede trova consolazioni dove io non ne
vedo. Eppure credo nell’uomo, entro certi limiti. Ci credo quando vedo volare
un elicottero dell’emergenza sanitaria, o quando un imprenditore non vuole
trattare da schiavi i propri operai. Ci credo molto meno invece se chi viene
eletto per il bene comune poi pensa solo alla sua famiglia, o se le persone
diventano numeri.
Sarei
in difficoltà, per dirla tutta, se avessi la possibilità di decidere la via
migliore per gli altri, aiutando chi posso. Non sarei migliore di coloro che
critico, in fondo. Mi lascerei prendere dall’istinto, non dalla ragione, e
farei un pessimo servizio. Non è che per caso tema che la rabbia mi si ritorca contro?
Silvano
C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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