L’hai
vista? Ha appena svoltato l’angolo.
Chi
dovevo vedere?
Quella
ragazza, non mi era mai capitato di vederla così, di solito si presenta in modo
molto diverso, o almeno in tal modo quasi tutti la raccontano. Sono quasi certo
però che fosse lei, ultimamente inizio a ricredermi su molte cose.
Io
non ti capisco per nulla, mi spiace. Non so neppure di chi o di cosa stai
parlando.
Stava
seguendo con una certa discrezione un uomo che non ho guardato con attenzione. Ho
notato solo che lui aveva una borsa di pelle nera, e la portava sottobraccio, non
la teneva come si fa di solito con la mano. Lei mi è sembrata bellissima, lo devo
ammettere. Se tu l’avessi notata l’avresti certamente apprezzata. Vista di
spalle mostrava una meraviglia di culo.
Ecco,
peccato allora. Sai che apprezzo sempre questo spettacolo, quando mi si offre. Solo
che ultimamente sono un po’ distratto dalle mie cose.
Pensavo
l’avessi notata esattamente per questo motivo. Fa niente. Che mi stavi dicendo
piuttosto?
Ti
stavo dicendo di una situazione difficile che sto vivendo e che mi sta
uccidendo. Mi vogliono portare via la casa e sbattermi in mezzo ad una strada. So
da poco che il fallimento è ufficiale. Ho avuto la notifica e il nuovo curatore
è un certo Michele non so cosa. Mi sono sentito male. Ora sono tutto
indolenzito come se mi avessero picchiato. Non dormo più. Mangio solo per l’ansia,
e mangio il doppio.
Mi
avevi raccontato di tutto questo. Mi spiace. Io però, al posto tuo, cercherei
di pensare a mia moglie, ai miei figli, a quello che comunque ho e che in ogni
caso nessuno mi porterà via. Sono sicuro che in qualche modo supererai anche
questo momento, a condizione che non ti ammali sul serio. Quello sarebbe un
vero problema. Tutti gli altri si possono risolvere.
Alzati,
andiamo a fare due passi. Camminare ti farà bene.
Io
non riesco a pensare ad altro. Ma andiamo. Voglio muovermi un po’.
Si alzano e
camminano lentamente. Anche loro arrivano alla fine della via e svoltano l’angolo.
A distanza notano subito che diverse
persone stanno ferme, a guardare un fagotto lungo per terra. Alcune invece si
muovono, attorno a quel fagotto. Avvicinandosi vedono che si tratta di un uomo,
e il primo dei due amici lo riconosce.
Ma
è l’uomo che ti dicevo, quello con la borsa di pelle nera sottobraccio. È lui. Guarda
la borsa, in mezzo all’incrocio.
Io
non l’ho visto prima, ma è chiaro che è stato investito mentre attraversava. Sembra
immobile. Ma ti sembra possibile morire in questo modo? Guarda quanto sangue,
attorno alla sua testa.
Non
lo so. Si muore in mille modi, migliori alcuni, peggiori altri. E anche
rimanere vivi non sempre è facile, per chi resta. Ma ecco la ragazza che ti
dicevo, eccola, è poco distante, e guarda la scena come noi. Però non sembra
preoccupata o agitata come tutti gli altri.
Ma
dov’è? Io non la vedo.
Eccola,
esattamente davanti a quella vetrina con tutti quei costumi e quelle mascherine
di carnevale. Quella bella ragazza, con la giacchetta corta azzurra e quei
jeans stretti.
Ma
dove? Io non vedo nessuna ragazza. C’è solo una signora anziana, che sembra in
lutto, tutta vestita di nero.
Lasciamo i due
amici, che forse guardano in posti diversi e non si sono capiti. O forse, invece,
guardano la stessa donna, ma la vedono diversamente. È normale del resto che
possa succedere. Per alcuni lei aspetta i marinai coraggiosi in fondo al mare,
per premiarli di averla cercata e di averle fatto regali, qualche anno prima. Molti
l’associano all’amore, e ora ad uno dei due amici probabilmente viene il dubbio
che possano essere la stessa persona che muta le sue sembianze secondo il suo
capriccio. E lasciamo anche l’uomo steso, per ora, sull’asfalto dell’incrocio. Lui
è appena andato via da questo mondo, e non sappiamo chi ha lasciato a
piangerlo, se qualcuno ha lasciato.
L’orma sulla sabbia viene subito
cancellata dal mare ma rimane fissata per sempre nella memoria del bambino.
Anche se le onde in pochi minuti
ne nascondono ogni traccia lui la porta dentro.
Rimane la sensazione del piede scalzo
che un po’ affonda.
Resta il fresco dell’acqua salata.
Ritorna il richiamo della madre che lo vuole
più vicino, e non se ne va l’immagine d’infinito della distesa azzurra che
porta con se miliardi di piccole a grandi impronte, per raccoglierle, tutte,
assolutamente tutte, dall’inizio e sino alla fine.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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