Tanti
anni fa, ricordo, in campeggio in Puglia stavo facendo lavori sul motore e
usavo una vecchia maglietta rotta di nostro figlio per pulirmi le mani.
Mi
venne un’idea stupida e volli metterla in pratica.
Lo
chiamai, gli chiesi di mettere quella maglietta sporca di grasso e di vernice e
di fingere che fosse stato lui a sporcarsi. Io lo avrei visto, secondo i nostri
accordi, solo quando stavo parlando con te e poi lo avrei sgridato, per scherzo
ovviamente, solo per giocare.
Tutto
procedette come da copione, e pure tu rimanesti molto stupita di come lui
avesse potuto conciarsi in quel modo.
La
cosa però forse mi prese la mano, e ad un certo punto nostro figlio iniziò a
prendersela sul serio, come se lo stessi sgridando veramente.
Quando
lo capii non potei che iniziare a ridere, e anche tu a quel punto ti
divertisti. Lui molto meno. Ancora oggi, quando capita e ricordiamo l’episodio,
proviamo nostalgia.
Furono
anni belli, anche se pure allora non ci mancarono problemi enormi. Per molto tempo andammo in vacanza con lui poi la situazione mutò, è normale. Lui iniziò ad
essere sempre più indipendente, noi cominciammo a muoverci meno, i nostri
stavano invecchiando, e rimandammo molte delle cose che pian piano si stavamo
accumulando nella scatola dei desideri ad un tempo futuro nel quale avremmo
avuto maggior libertà.
Non
furono veri e propri progetti, anche perché io ho sempre odiato programmare
troppo i viaggi o i periodi di vacanza in genere. Abbiamo dovuto prenotare solo
un paio di viaggi verso la Sardegna, ma per tutto il resto era l’improvvisazione
che rendeva bello quello che facevamo. E meno male, mi viene da pensare ora. Quando
decidevamo di partire impiegavi settimane per preparare sacchetti con abiti e
biancheria, per scrivere su blocchi per note le cose da fare, o da sistemare.
Io
rimandavo, se potevo, e partecipavo pure io nell’organizzazione, è chiaro, ma
volevo sempre tenermi la libertà di una modifica dei piani all’ultimo minuto. In
fondo, salvo casi particolari o appuntamenti con altre persone, nessuno ci
obbligava a scegliere una destinazione piuttosto di un’altra.
Da
un paio di mesi tu hai dovuto scegliere un altro viaggio. Non hai
preparato i soliti sacchetti con abiti e biancheria. Non hai portato con te
molte cose. Hai persino lasciato gli ultimi regali che ti abbiamo fatto. Due mesi
fa te ne sei andata.
Silvano
C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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