venerdì 29 maggio 2015

un castello di carte


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Suvvìa… non esser troppo formale, non applicare troppo rigore nel programmare, nel voler prevedere e prevenire. Non ti dico di lasciar perdere ogni cosa, di permettere agli eventi di spostarti come un foglio di carta straccia al vento, questo certo che no, ma neppure esagerare.

Quando scrivi la scaletta di quello che dovrai fare in un viaggio di piacere, metà del piacere si è già nascosto e non si farà trovare, quando penserai di scoprirlo. E lo stesso vale per l’insegnante che decide, obbligatoriamente, di mettere in forma scritta il suo intervento con gli alunni per l’anno che verrà. Alla prima occasione di aderire ad un’opportunità imprevista il castello di carte (letteralmente carte) subirà qualche crepa, ed alla seconda mostrerà il suo limite.

Prevedere l’imprevedibile è compito da assicuratori, che stabiliscono, statistiche alla mano, il rischio, e poi lo monetizzano. Il fatto che molte persone, pur assicurate, abbiano problemi, dimostra che il gioco conviene agli assicuratori e meno ai loro clienti. Meglio sarebbe una catena di solidarietà sociale diffusa, come in certe situazioni è avvenuto, in passato, e per tempi limitati, e come succede ancora in gruppi ristretti come le famiglie, ma, se ti guardi attorno, vedi subito che la solidarietà, oggi, è merce rara.

Alla fine preoccuparsi del domani è un esercizio al quale non si rinuncia ma del quale dovremmo essere anche consapevoli delle limitazioni. In questi giorni poi, nel bel mezzo di un mutamento epocale che neppure ai tempi della grande crisi del ’29 ci si era presentato, servono idee nuove, un pizzico di pazzia, uno sguardo disincantato alle soluzioni facili offerte da chi ha interessi ad essere seguito, e lasciare sempre più spazio vuoto tra le righe dei piani per il futuro.

Mi hai letto? Mi hai creduto? Sai che in realtà io cerco di essere preparato, per quanto mi riguarda, alle eventualità più diverse? Quando parto cerco di avere con me il costume da bagno ed il cappotto spinato. So che altri partono con niente o quasi. Tu decidi per come ti sembra giusto, e non stare ad ascoltarmi.  Le regole di vita non fanno per me.


                                                                                                         Silvano C.©   


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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