Una
relazione è finita, e se ne prende atto. A volte chi abbandona in realtà è
stato abbandonato prima di abbandonare, ma non è quello che mi interessa, ora,
e neppure limitarmi al rapporto uomo donna, perché il ragionamento va benissimo
anche se al posto della coppia “tradizionale” ci vuoi mettere la coppia di gay
o di lesbiche.
Mi spiego meglio, perché è il caso.
Conosco una donna, da molto tempo, è
separata. Ha un figlio affetto da sindrome di down ed un altro sano. Lavora,
quindi non ha bisogno dell'ex-marito per il suo mantenimento, ma lui, ora
sposato con una più giovane e con nuovi figli nati da questo secondo
matrimonio, ha deciso da un po’ di tempo a questa parte di non dare più alcun
contributo per il mantenimento del ragazzo down, visto che la madre lavora.
Aggiungo i particolari che lei è insegnante, tutt’ora sola, votata a seguire il
figlio con tutte le ansie e le paure del caso, in particolare col pensiero di
cosa succederà di lui quando lei non ci sarà più. L’altro figlio si è ormai
costruito la sua vita, ed ha un figlio a sua volta. L’ex marito è avvocato,
guadagna il triplo di lei e, a quanto pare, è pure evasore fiscale.
Tutto semplice, quindi. Per lui è
stato normalissimo piantare la moglie (e i problemi anche suoi) e farsi una nuova vita. Per
me invece si è comportato in modo indegno.
Non è criticabile il
suo separarsi dalla moglie, perché gli amori finiscono, ed occorre prenderne
atto, come ho scritto prima. No, è squallido il suo ritenere corretto
“separarsi” dal figlio down, figlio suo, perchè dai figli non ci si separa mai, sino
a quando non avranno raggiunto la possibilità di vita autonoma.
Quindi è un avvocato, ed pure
ricco, ma resta un poveruomo.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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