La poesia di un mondo senza
guerre, senza armi, senza violenze.
L’illusione che la forza
inumana sia solo quella del potere costituito, dello Stato oppressore
dell’individuo e del mantenimento esclusivo del privilegi dei pochi.
Le canzoni che inneggiano alla
libertà, belle, sublimi, cantate da generazioni ed entrate nella storia, che
nessuno può disprezzare o pensare di sminuire perché raccontano di un bisogno
profondo, antico, immutabile e quasi sacro (se io credessi al sacro).
Poi però mi chiedo, malgrado
le evidenti ragioni di chi rifiuta tutto questo, come difendere i deboli in
momenti di crisi o di immani tragedie naturali come quella recente che ha
toccato le Filippine, nei quali tutti hanno visto come gruppi organizzati
abbiano assaltato i soccorsi per accaparrarsi gli aiuti, e come di fronte al
bisogno, alcuni, non tutti ovviamente, abbiano dato prova del peggio di sé.
Le armi non sono il male, ma
è come sono usate troppo spesso ad esserlo. Solo una solidarietà organizzata
con alla base un contratto sociale solido e condiviso userà la sua forza in
modo giusto, non oppressivo ma il più possibile preventivo. Non viviamo in
un mondo ideale, solo (scusate l’ironia) nel migliore dei mondi possibili.
Per ora.
( La riproduzione è riservata. Ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
nel mio mondo ideale invece nn c'è bisogno di contratti sociali, nè di forza, nè di azioni preventive, perchè gli uomini sono dotati di una coscienza che nn contempla azioni lesive nei confronti di alcun essere vivente...................ehi,ma ......guarda un pò laggiù....ma quello è jonathan che volteggia.........
RispondiEliminaannamaria (annadercole969)
un mondo privo di bisogni, o meglio, con bisogni soddisfatti, per tutti. pure per me è quello il mondo ideale, si... Silvano C.
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