Non sono la persona più adatta
per chiedere il rispetto delle tradizioni, e questo sin dagli anni giovanili. Quando
iniziai a capire come andavano le cose, in parte conoscendo la realtà e in
parte no, iniziai a mercanteggiare sui regali che avrebbe dovuto portare la
Befana chiedendo che a farlo, sostituendosi nel compito, fosse Babbo Natale. Il
mio ragionamento era semplice e pratico, e in sintesi pure logico dal mio
punto di vista. Il giorno dopo l’arrivo della Befana si riprendevano le scuole,
il tempo per giocare era finito. Dopo Natale invece le vacanze erano ancora
lunghe, e se mi fosse arrivato un gioco avrei avuto più tempo per usarlo. In quegli
anni ricordo anche la visita in casa della Befana in persona, che mi spaventò
non poco; si trattava di un vicino che, in accordo con le famiglie coinvolte,
si era mascherato da vecchia con una scopa ed entrava in tutte le case dove
stavano bambini più o meno della mia età. Non so poi come mi sia cresciuta
questa doppia logica del rifiuto e, nello stesso tempo, della ricerca delle
tradizioni. Fatto è che per lungo tempo ho invidiato e ammirato le tradizioni
portate avanti da altre famiglie mentre non riuscivo ad accettare quelle della
mia. Non ho mai affrontato questo tema con uno bravo, forse sarebbe
interessante da approfondire ma non so se avrò occasione per farlo. Quando ci
siamo incontrati, logicamente, molte delle tradizioni della tua famiglia sono
diventate pure le mie. Lo scambio dei regali in un certo giorno e in una certa
forma, gli auguri in un certo modo e altre cose attinenti. Poi ci sono le nostre
particolari tradizioni, nate con noi, per le quali sino a dicembre non si
mettono addobbi natalizi ma dal primo si può iniziare, o dalla prima domenica. Ecco.
Mi sono attenuto a queste nostre ultime tradizioni. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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