giovedì 30 novembre 2023

vertere seria ludo

Tutto nasce da un nostro viaggio a Firenze, il primo e l’ultimo assieme. Mi incuriosì, durante la visita ad un museo, una strana scatola semivuota che conteneva un tubo a specchio e immagini che riacquistavano una forma consueta e riconoscibile quando, a prima vista, sembravano solo una macchia o uno sgorbio. I ricordi si accavallano e fanno ressa all’uscita così che non so distinguerli e fermarli. Da bambino mio nonno mi accompagnava la domenica al cinema Diana, a Ferrara, colpa sua se da allora il cinema mi è sempre piaciuto. E anche per entrare al cinema la ressa all’ingresso mi schiacciava e la cosa era ritenuta normale da tutti. Nessuno voleva che chiunque altro lo superasse, e così si spingeva come se fosse la cosa più normale da fare. Quella scatola comprata a Firenze la conservo gelosamente, si tratta di anamorfosi, come ho iniziato presto ad approfondire. E gli altri ricordi che fanno a gomitate per farsi riconoscere? Una prima birra a porto Garibaldi, oppure la tua prima visita a Ferrara quando mi telefonasti esattamente a pochi metri dalla casa di allora, ma non c’erano ancora i cellulari. La festa di laurea di nostro figlio, alla quale hai partecipato in modo invisibile, e ancora la trovo un’ingiustizia. Vertere seria ludo, questo forse è il segreto, trovare un motivo per vedere con occhi diversi, e poi che il tempo compia il suo dovere. Non posso nulla davanti a chi è più forte e, forse, più giusto di me. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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