C’era una volta, qui, una terra felice dove sembrava di essere
sempre in vacanza anche quando si andava al lavoro. L’assenza del mare era
compensata da alcuni grandi laghi e da montagne che, in inverno, s’imbiancavano
di neve. Raccontano che fosse stata molto povera, che popolazioni di lingue
diverse se la contendessero come se appartenesse solo a loro. E raccontano di
tanti morti, per fame e guerra, ma questo deve essere vero se si entra nei
cimiteri e si leggono le scritte incise sulle lapidi. C’era una volta e,
ovviamente, quella terra c’è ancora. Non saprei dire ora se sia felice, se la
felicità di un tempo sia stata solo una situazione personale tale nel ricordo e
non nella realtà. Tante cose non so più. Vedo le montagne meno imbiancate dalla
neve, colgo entusiasmi e paure di chi vive bene e di chi invece trova sempre
nuove difficoltà. E io? Io ricordo e osservo. Il presente non lo so definire se
non ho il tempo di capirlo prima, ma dopo è tardi per dirlo presente. Meglio se mi fermo qui, Viz. Un sorriso. Sempre un sorriso.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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