giovedì 2 novembre 2023

bisogni elementari

Una festa è una festa, altrimenti che festa è?

L’occasione è importante, non per forza condivisa con tante persone ma quelle giuste. Il ricordo non si può perdere sino a quando ci sarà memoria, resterà scolpito come su un’epigrafe, scritto con inchiostro indelebile inattaccabile dalla scolorina. Parlare di festa poi è riduttivo. Ci sono troppe feste che tali non sono, sarebbe più corretto chiamarle in modo diverso, ma su questo ognuno è libero di avere una sua opinione, e ovviamente di avere le sue feste personali delle quali non saprò mai nulla. A ruota libera, come ad una seduta dallo psicologo. E quanto servono gli psicologi? Su questo non so dire, mi azzarderei ad un’ipotesi un po' particolare: lo psicologo serve sino a quando si capisce che non serve. Troppo vago, me ne rendo conto. Potrei dire, per spiegare meglio, che il bravo psicologo sa rendersi inutile, fa capire che si può fare senza. Cioè non crea dipendenza. E cosa c’entra questo con la festa? Credo che sia un fatto di mancanza, mi manca la festa con te, quella e non solo quella. E se mi manca, seguendo la logica applicata allo psicologo, se mi manca ancora intendo, significa che ne ho bisogno ora, ne avevo bisogno già ieri, e ne avrò bisogno anche domani. Si tratta di bisogni elementari, in fondo. Ciao Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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