sabato 11 novembre 2023

stiamo tutti bene

Stiamo tutti bene, certo, è così che si risponde di solito e per educazione. Oppure non si risponde proprio. È preferibile sparire e non dir nulla, come fanno alcuni animali per loro antica sapienza. Loro non si lamentano di quello che naturalmente capita, delle ferite e dei dolori, dell’avvicinarsi della morte che sanno percepire benissimo e accettano. La morte spaventa se viene usata seriamente nei discorsi umani, crea un’area ad altro rischio nella quale non si vuole entrare, come se fosse recintata e con cartelli di pericolo ovunque. Chi entra muore. Magari non subito, ma sicuramente un giorno morirà. Mi ripeterò spiegando ancora una volta che a volte rimpiango momenti nei quali ero malato e qualcuno mi seguiva, mi stava vicino. E lo stesso rimpiango le malattie altrui, quando ero io che potevo stare vicino. Uno solo di questi momenti non lo ricordo allo stesso modo, empaticamente. Quasi mi spiace aver assistito per una notte in ospedale uno stronzo, eppure l’ho fatto. Perché penso sia uno stronzo lo sai benissimo, il motivo mi fa male, ma è passato tempo, meglio scordare. In ogni caso rimane vero che è meglio non parlarne, fingere sempre, sorridere, e dire che stiamo tutti bene. Lo so, Viz.  

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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