Piove come se fosse un imperativo categorico, con poca indulgenza e senza rispetto. Va bene che la pioggia serve, come servono la neve e il vento, ma si noterebbe di più per contrasto, con la presenza della sua assenza, il bianco-nero insomma. Se una foto fosse tutta in bianco o tutta in nero sarebbe difficile dire con esattezza cosa vorrebbe ritrarre, ma se il bianco e il nero giocano tra loro qualche mistero si rivela. In questa giornata la pioggia in qualche caso esagera e manda la figlia a invadere le strade, a sommergere quello che incontra, a far chiudere quei luoghi dove, solitamente, ci si reca in questa ricorrenza annuale. Non amo pronunciare quel nome che, in qualche caso, è associato all’aggettivo monumentale. Io ci ho fatto l’abbonamento annuale, costa nulla e devo solo rispettarne gli orari. Cambia con le stagioni. In quello più vicino non ci sei tu. In altri non ci sono i miei, non c’è il mio maestro, non ci sono Basaglia e il gatto Romeo. Tantissime persone non ci sono in questi luoghi, e la pioggia cade su tutti loro. Ma dovrei dire che, forse, tutti loro guardano dall’alto la pioggia che cade dove non sono. Ciao Viz.
Silvano C.©
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