Un blog come il mio conta nulla, anche se non mi
spiace sia arrivato quasi a 300mila visualizzazioni totali. Il primo post è del
25 agosto 2011, ed era nato per Facebook, del quale mi stavo stancando. Complessivamente
quindi è presente in rete da circa 69 mesi, giorno più giorno meno. In tutto,
ad oggi, compreso il presente, contiene 1288 post.
Per finirla con i numeri mediamente ogni giorno è
stato aperto almeno una volta un post (con una punta inspiegabile per
un post specifico di oltre 2200 aperture totali) ed un numero di visitatori
giornalieri attorno ai 230 circa, dal primo all’ultimo giorno, con alti e bassi
ovviamente.
Il tutto senza pubblicità, e senza che io ci
guadagnassi assolutamente nulla. Quello che ho scritto è solo quello che mi
interessava, sin dall’inizio.
Una riflessione però ora mi viene, molto triste e
che non mi lascia con facilità. Questi anni del Blog sono stati anche gli
ultimi anni di vita di mia moglie. All’inizio sembrava che le sue malattie
fossero del tutto sotto controllo. Gravi, pericolose, ma curabili. Solo a
partire dall’estate 2015 le cose hanno iniziato ad assumere contorni diversi,
più sinistri. Abbiamo trascorso circa 6 mesi di ansie inenarrabili e che pochi
conoscono. Io stesso non capivo la forza con la quale lei era in grado di
reggere un urto tanto spaventoso, e ne prendevo coraggio a mia volta,
scordandomi ogni tanto della sua tragedia. Lei mi ha protetto dalle sue e dalle
mie paure ed io mi sono permesso di fare e scrivere come se ogni cosa fosse
naturale, normale, del tutto sotto controllo.
Poi è iniziato il vero calvario, malgrado gli
interventi ci permettessero ancora di avere speranze.
Da pochi giorni, è cambiata la veste del blog. Da un mese circa poi il blog è dedicato a lei, la sola che mi ha capito, aiutato, ascoltato, subito, calmato, amato… sino a quando ha potuto.
Da pochi giorni, è cambiata la veste del blog. Da un mese circa poi il blog è dedicato a lei, la sola che mi ha capito, aiutato, ascoltato, subito, calmato, amato… sino a quando ha potuto.
Ricordo ancora con un sorriso quando, mentre era sottoposta
alla chemio, le ho dato la notizia che ufficialmente sarebbe andata in
pensione, dopo una vita spesa a girare nelle scuole del Trentino, percorrendo
in certi anni anche 250 chilometri al giorno. Era felice. Lo ero pure io. Speravo
che ci saremmo goduti assieme un po’ di pensione. Invece no.
Lei è morta esattamente il 17 dicembre, dopo
neppure 4 mesi di pensione, ormai assistita dalle cure palliative. Anche negli
ultimi giorni sorrideva, se poteva, e sapeva godere delle piccole gioie della
vita. Da ieri ho messo anche la sua foto, sul blog, con la sua auto degli ultimi
anni, quella che preferiva, una piccola Fiat 600. Le si è spezzato il cuore
quando la cambiammo. Era quella la sua auto. Ma ancora eravamo ottimisti…
stavamo tutti bene. Sorridevamo, ci arrabbiavamo, uscivamo, vedevamo gente,
facevamo piccole cose.
Ora, dopo mesi di pratiche e lungaggini
burocratiche, scopro che il fisco, della sua pensione, ne trattiene una quota
enorme, ingiustificabile, incredibile. Per due giorni ho perso la testa
pensando a questo, perché abbiamo un figlio, ed è per lui, senza una lavoro
serio, che quei soldi servivano, e per darci un minimo di serenità.
Poi ho riflettuto. Non è giusto. I soldi sono
merda, letteralmente. Ci servono per vivere, è vero, ma è lei che mi manca, e
manca a nostro figlio. Ed è per lei che noi ce la faremo, e, giuro, cercherò di
vivere più a lungo e più sano possibile per riottenere la maggior parte di
quanto il fisco ci sottrae e che sarebbe stata la sua pensione. Nulla di irregolare,
sia chiaro, quelle sono le regole che valgono per tutti i comuni cittadini,
quindi anche per noi, ma la cosa non mi va.
Quindi, a questo punto, capisci, tu che mi hai
letto sin qui, perché da mesi io parli solo di lei, pensi solo a lei, pianga
spesso per lei, e non voglia scordarla in nessun modo? Continuerò come potrò la
mia vita, e spero che nostro figlio abbia da me tutto l’aiuto del quale avrà
bisogno, sino a quando ne avrà bisogno.
Ecco, questo è il mio blog, ora. Un modo per trattenerla ancora qui.
I numeri contano nulla. Sono vanità infantile.
Ecco, questo è il mio blog, ora. Un modo per trattenerla ancora qui.
I numeri contano nulla. Sono vanità infantile.
Mi manchi da morire, Viz. (da oggi, 16 giugno 2017, la foto che avevo messo sul blog è stata spostata in un post, questo. Nel post ne spiego i motivi. Perdonami, Viz)
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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