Era
un pomeriggio, forse di maggio, forse di giugno, all’inizio degli anni ottanta.
Ti
avevo accompagnata a Mezzolombardo da Riva del Garda dove allora abitavamo. A me
faceva piacere venire con te, e mentre tu stavi a quella riunione io mi
allontanai un po’ dal centro e salii per un piccolo sentiero isolato, al limite
del bosco che arrivava quasi in paese. Con me avevo un libro per riconoscere
fiori e piccoli arbusti che ancora conservo.
Quando
vidi quel fiore speciale mai visto prima, o visto e non ancora notato nella sua
fioritura magnifica, rimasi a lungo ad amirarlo prima di scoprire come si
chiamava. Anche il nome per me si rivelò bellissimo.
Oggi,
camminando su una montagna attorno a Rovereto, ne ho visti un paio di
esemplari, e mi sei tornata in mente. Ho pianto come un fontanella per meno di
un minuto, e poi ho sorriso. Eri tu che mi stavi salutando. Non mi hai
dimenticato. Grazie.
Così, Viz, se avessimo avuto un po’ più di tempo assieme. Ma non
mi lamento, non posso lamentarmi. Non servirebbe a nulla.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.