Una sostanza sperimentale sembrava dare buoni
risultati nella conservazione della frutta e della verdura permettendo quindi
che questi generi alimentari di prima necessità fossero utilizzabili più a
lungo nel tempo, inoltre, come effetto secondario, preveniva anche gli attacchi
di molti tipi di parassiti, macro o micro che fossero.
Entrò in commercio, e non si registrarono in
alcun caso effetti negativi sulla popolazione umana.
Il primo laboratorio che analizzò direttamente
quale influenza potevano avere gli alimenti trattati su alcuni volontari scelti
tra vegetariani e vegani diede anzi risultati molto promettenti sulla salute
del campione di riferimento rispetto ad altri.
A distanza di due anni dall’inizio
delle osservazioni tutti i componenti il campione sembravano godere di una
salute migliore.
Dopo altri cinque anni di indagini apparve
evidente, ad alcuni analisti, che la vita media di tutte le persone coinvolte
stava aumentando.
La notizia, che avrebbe dovuto restare segreta
sino alla fine delle osservazioni, iniziò a produrre piccoli ma importanti
modifiche nel comportamento di tutta la popolazione. Aumentò gradualmente e
progressivamente il consumo di vegetali trattati, e nel giro di alcuni anni la
speranza di vita generale fece un balzo in avanti. Sembrava che il metabolismo
venisse rallentato e che quindi le varie fasi della vita umana semplicemente
durassero più a lungo.
Dopo venti anni dall’introduzione generalizzata
della nuova sostanza, stranamente oggetto di segreto industriale ben oltre i
termini usuali in casi simili, la pubertà si spostò in avanti mediamente di
quattro anni, la vita feconda delle donne superò facilmente la soglia dei
sessant’anni e si videro sempre più numerosi ultracentenari allenarsi in piscina
o dedicarsi a compiti che prima mettevano in difficoltà anche i neocinquantenni.
Gli effetti negativi prodotti da questa
rivoluzione furono diversi. I vecchi non volevano saperne di lasciare il posto
ai più giovani, i più giovani iniziarono a lottare contro i loro stessi
genitori per farsi riconoscere eredità delle quali ancora non avevano acquisito
i diritti, i partiti politici tradizionali sparirono tutti ed al loro posto un
turbinare di sempre nuove sigle, associazioni, movimenti e gruppi che duravano
spesso pochi mesi. Nessuno sapeva cosa fare.
E la nostra Signora Morte? Lei sembrava non avere
fretta. Ciò che nasce prima o poi muore,
pensava, ed io non ho premure. Una piccola
variazione tuttavia decise di introdurla pure lei, o piuttosto fu l’effetto
finale di quella sostanza ormai non più sperimentale e diffusa su tutto il
pianeta.
Gli esseri umani, quando morivano, si
decomponevano in pochi minuti e, semplicemente, sparivano senza lasciare
tracce.
La malavita impiegò molto poco a capire la
portata storica di tale fenomeno. Tutte le vittime dei vari sicari sparivano
quasi subito cancellando prove di ogni tipo. Alcuni che pensavano di avere i
centovent’anni alla loro portata erano inghiottiti dal nulla. In un caso fu appurato
che a commettere l’omicidio del padre era stata la figlia ottantasettenne stanca
di dover convivere col suo vecchio che non sopportava più.
Nel giro di pochissimi anni la sostanza non più
sperimentale fu dichiarata fuorilegge in ogni paese dove era stata introdotta
e, in poco tempo, la Signora Morte riprese ad usare la sua falce nel solito e
monotono modo di sempre. La vita oltre certi limiti, si era capito, era
innaturale.
Forse, qualcuno pensò, sarebbe meglio pensare
alla vita oltre la vita, ma questo è tema da filosofi e teologi, ed è lasciato
all'eventuale fede di ognuno.
Mi manchi da morire,
Viz. So di aver scritto di vita e di morte in modo leggero e stupido. È il mio
modo, perdonami, di cercarmi risposte che nessuno può darmi.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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