Ho
visto la luna... ho visto i suoi monti ed i suoi mari... e le navi che li
solcano, ed i porti, e le città...
Non
ci volevo credere, ma l’ho vista, te lo garantisco, ed esattamente come ti
dico, ma lascia che ti racconti. Ho visto solo la sua faccia rivolta verso di
noi, è evidente, e con un mezzo obiettivo e scientifico quale solo un
telescopio può essere, anche se comprato di seconda mano in un mercatino del
riciclo e dell’usato, che fa tanto ecologista e consumo consapevole. Quando
l’ho pagato, non poco a dire la verità, sullo scontrino era stampata la frase,
non so quanto legale, che la merce comprata non si cambia per nessun motivo, e
che quindi io ero consapevole di questa condizione ed avevo controllato
ampiamente l’oggetto poi acquistato. Certi commercianti sarebbero da inventare
se non esistessero già. E poi tu
spiegami come posso controllare un telescopio, adatto per osservare il cielo
notturno, alle undici di mattina. Un po’ ho tentato di guardare una casa
lontana, attraverso i vetri sporchi del capannone-negozio, ma poi ho rinunciato.
Vedevo addirittura dentro una finestra di quella casa, e una donna che si
muoveva dietro i vetri mi faceva venire le vertigini. Camminava a testa in giù.
Me lo sono preso perché era l’unico pezzo, perché pur costando abbastanza era
sempre poco più di un terzo del prezzo che avevo visto in un negozio di ottica
del centro, e perché dovevo comprarmi un regalo di Natale che mi sarebbe stato
incartato a casa. Sono talmente rompiscatole che i regali me li compro io e poi
me li incarta chi mi vuol fare il regalo.
Così è successo che sino alla sera di Natale
non ho rivisto più il mio telescopio, e un po’, nel frattempo, mi sono
informato in rete. Ho scoperto che c’è differenza tra telescopio e binocolo,
che è normale vedere le cose capovolte e che, cosa fondamentale, più si osserva
un oggetto lontano più lo si vede come era e non com’è. Cioè se potessi vedere
un pianeta lontano un anno luce vedrei com’era un anno fa, non ora.
Allo scoccare della mezzanotte ci siamo
scambiati i regali, solitamente facciamo così, da sempre. Ed io mi sono aperto
con una faccia molto stupita, adatta all’occasione, il mio pacchetto. “Che
meraviglia. Un telescopio! ma grazie...”. Poi ho sistemato il piccolo cavalletto, ho
avvitato il grosso tubo nero, ho puntato verso il cielo senza uscire dalla
stanza, attraverso una finestra, ed ho iniziato a guardare il cielo. Non ho
riconosciuto una sola stella e nessuna costellazione. Devo pur dire che avevo
un campo visivo molto limitato, e come prima osservazione del cielo sono
rimasto incuriosito e soddisfatto.
La sera dopo, cioè ieri sera, mi sono
sbizzarrito. Mi sono vestito pesante e sono andato fuori casa col mio
telescopio, ad osservare le stelle. E non ho resistito a puntarlo verso la
Luna; era troppo bella e grande. E mi ci sono perso. Non l’avevo mai vista
tanto vicina e con tanti particolari. Sono rimasto per almeno una mezz’ora,
prima di sentirmi un po’ congelare e poi rientrare in casa. Ho lasciato il
telescopio fuori, tanto non poteva succedergli nulla, e sono tornato al caldo. In
quella pausa ho guardato meglio nella confezione ed ho visto che, in una parte
del contenitore in cartone, quello che prima mi era sembrato solo un riempitivo
per mantenere fermo il telescopio durante il trasporto era in realtà una
piccola scatoletta, con dentro una specie di tubetto, simile all’oculare, con
la scritta “reflex” e una ghiera mobile con una scala con tanti numeri ma
nessuna unità di misura: x1, x10, x100, x1000, x10000, e così via. Ma che
stranezza. Che fosse il famoso raddrizzatore, per vedere le immagini diritte
del quale aveva letto? Ho preso l’oggetto in mano, me lo sono studiato per bene,
ed ho capito che si doveva inserire tra il corpo del telescopio e l’oculare. A quel
punto sono uscito di nuovo, e in un paio di minuti ho eseguito l’operazione,
per nulla difficile, ed ho ripreso ad osservare la Luna.
Sulle prime non mi è sembrato che cambiasse
molto, né che si capovolgesse, ma poi, guardando meglio, ho visto i suoi monti ed i suoi
mari, e le navi che li solcano, ed i porti, e le città. Ho visto zone abitate e
zone aride. E grandi oceani, pieni di acqua. Ma sulla Luna non c’è acqua, mi pare.
Quindi? Quindi non capivo. Ho girato la ghiera, di una tacca, e non ho visto
differenze. Poi di due, ed ancora nessuna differenza. Al terzo movimento ho
avuto l’impressione che la Luna si spopolasse. Sempre più strano, ho pensato. Ho
mosso la ghiera, di una tacca alla volta, e stavolta il cambiamento era
evidente. La Luna si spopolava. Le città si riducevano, e le navi diventavano
sempre di meno, a solcare i mari.
Sono
tornato in casa, senza idea di cosa mi capitasse e di cosa stessi vedendo. Non ne
ho parlato con nessuno, e poi, quando è stato il momento, sono andato a letto. Non
ho fatto in tempo a stendermi che ho avuto una specie di intuizione, e non ho
potuto che alzarmi, con la scusa di dover andare in bagno.
Mi
sono rivestito, era tardissimo, tuttavia sono uscito di nuovo col telescopio. La Luna
si era spostata, verso ovest, ma sono riuscito ad averla di nuovo al centro del
mio campo visivo, ed ho iniziato a guardare ancora la sua superficie. Poi ho
iniziato a muovere la ghiera, ancora, tacca dopo tacca. E la Luna ha continuato
a spopolarsi, sino a quando non vi ho trovato traccia di città, o di porti e di
altre costruzioni umane. Se era come pensavo era semplicemente impossibile. Eppure
non trovavo altre spiegazioni. Per curiosità mossi poco a poco la ghiera sino
all’ultima posizione e rimasi incantato a vedere una posizione del tutto nuova
di oceani e di terre emerse. Poi, prima di decidermi di tornare a letto, ho
riportato l’anello nella posizione di partenza, x1, ho ritrovato la
rassicurante e caotica situazione odierna, ho osservato la nostra immagine
riflessa ancora un paio di minuti e poi sono tornato in casa, trasformato in un
blocco di ghiaccio e col telescopio sotto il braccio.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
io e te, Elio, siamo due singolarità, talvolta speculari, perchè la Luna è uno specchio...e pure io faccio tesoro di quello che mi scrivi...
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