Buon Natale, signore, e
speriamo che tutto vada peggio…
…
Se le cose vanno peggio
saremo tutti più uniti.
Ogni cento anni succede
qualche cosa, e poi migliora.
… Mi spiace, ma non
sono d’accordo.
La lascio pensare come
vuole, e le rinnovo il mio Buon Natale.
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E certo che continuo a pensare come voglio, e stai
pur certa che resterò convinto che se tutto va peggio di ora altri perderanno
il lavoro, la povertà invece di diminuire renderà ancora più difficile l’esistenza
delle persone, che in meno potranno curarsi, che le migrazioni per la
sopravvivenza non cesseranno e che la morte e le tragedie resteranno a far da
compagnia a questi sventurati, che ormai nessuno sembra disposto ad accogliere,
o comunque un numero sempre minore di Paesi.
Dove sta il vantaggio del vederci peggiorare
per poi ritrovare l’unità tra esseri umani? Tu la vedi? Tu sei pazza, la fede
che vivi tu ti ha distorto la mente, vedi nelle fiamme dell’inferno la casa
della salvezza, per riportare tutti alla tua chiesa malata. Vedi la redenzione
attraverso la miseria, il dolore, la guerra, la morte degli altri?
Quel tuo Buon Natale che ti vada di traverso,
lo rifiuto, non mi avrai mai se pensi che solo attraverso il dolore si possa
raggiungere la pace, la vicinanza, la solidarietà. Tu confondi la cura con la
malattia. Tu pensi che la cecità ti apra la mente, che la paraplegia sia un
modo per alzarsi, che un tumore ti faccia capire quanto è bella la cura che ti
salva, che un incidente stradale che rischia di ucciderti (e talvolta ti
uccide, perché questo succede) sia il modo per farti amare la vita.
Siamo veramente stupidi se abbiamo bisogno di
questo, se non sappiamo uscire dall’egoismo se non con questa discesa nelle
oscurità. È vero che il dolore, se lo superi, ti fa maturare, certo che è vero,
ma io non auguro il dolore a nessuno, neppure al peggiore degli assassini. A questo
io auguro la vita più lunga possibile, messo in condizioni di non nuocere a
nessuno, magari senza lasciargli più alcuna libertà ma in modo che possa
pensare per tutta la sua esistenza a quanto ha fatto. Questa è la sua
punizione. Perché chi è stato ucciso non potrà mai essere risarcito, ed io quel
peggio non lo voglio, non lo spero, non lo vedo come una soluzione per arrivare
al bene della vicinanza e della solidarietà tra esseri umani.
Quindi buon Natale, se vuoi, e che i prossimi
anni ti siano lievi, che ogni dolore ti sia evitato, che ogni tuo caro abbia il
meglio dalla vita, che se è malato possa guarire, che se non ha lavoro possa
trovarlo, che se cerca una via, la trovi, senza danneggiare nessuno, senza far
soffrire, senza accettare questo mondo sbagliato ed egoista. Tu mi dici che
tanto non lo vogliamo capire? Bene, se è così basterebbe limitare l’ingordigia,
l’accumulo, il disprezzo dei bisogni altrui. È impossibile? Esattamente come è
impossibile che io accetti la tua idea malata. Vai dunque in pace, e spero che
tu non scivoli e non ti rompa una gamba, per apprezzare quanto è bello
camminare, né che tuo marito muoia stasera tornando a casa per poi farti
apprezzare come ti sono vicini i parenti e gli amici. Io, il Buon Natale, lo penso
in un certo modo, a prescindere da ogni tipo di fede religiosa. E la tua,
credimi, non è la Fede che in fondo rispetto, se è sincera, è altro.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
evitare gli errori più gravi, è esattamente così...e possibilimente continuare a migliorare...a civilizzarci...
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