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“I soldi non danno la felicità, Alessio…” - Ecco le parole esatte che suo nonno
pronunciò, una volta che lui si stava lamentando del fatto che era sfortunato e che molti suoi compagni o ex compagni di scuola avevano tutto
spianato davanti a loro.
Poi gli anni passarono ed Alessio, mai divenuto
ricco, trovò un lavoro accettabile, si sposò, si comprò casa e si avviò verso
una maturità tranquilla, scordando le sue paure giovanili. Gli mancava un
figlio, è vero, ma pare che non volesse arrivare.
Questo però era avvenuto prima, un’esistenza
prima.
Nel giro di soli 27 mesi la ditta per la quale
lavorava ridusse il personale, quindi prima gli trasformarono il contratto
riducendogli sensibilmente lo stipendio, poi lo licenziarono. La moglie, che
evidentemente non era soddisfatta da tempo del loro rapporto, rimase incinta, ma di un
altro, e si separarono. Per una serie di motivi che non capì lei si tenne la
casa. Gli avvocati ed il giudice, alle sue proteste, non risposero come
sperava, e anche se ancora non era stata emessa una sentenza definitiva, tutto
era ormai perduto.
Un fastidio sempre più forte allo stomaco, che
all’inizio prese per una giustificabilissima ulcera, si rivelò una forma rara
di neoplasia difficilmente trattabile, ed uno specialista gli disse, in modo
brutale, pur se con apparente umanità e precauzione, che aveva poche speranze di vita.
Anche questo però era avvenuto prima, mesi
prima.
Un giorno ricevette la strana lettera di un
notaio, con sede a Roma, che lo invitata a recarsi presso un collega, nella sua
città, per comunicazioni importanti e riservate. Due giorni dopo era divenuto
ricco in modo inimmaginabile, e ancora non ci credeva. Ricevette una serie di
consigli su come muoversi, gli fu indicato un esperto finanziario in grado di
consigliarlo in modo discreto, gli venne spiegato di non fare nulla di diverso
dal solito, almeno per i primi tempi, e di limitarsi a trasferirsi altrove, magari nella capitale. Del
resto ormai nella sua città non aveva amici, casa, moglie. E con i pochissimi parenti rimasti non si
vedeva più da troppo tempo. Tutti lo avevano scaricato. Se fosse scomparso
nessuno lo avrebbe notato.
Oggi Alessio vive a Roma, in un appartamento
signorile in centro non di particolare pregio, anzi, leggermente anonimo. Ha
trovato uno specialista che gli ha offerto una possibilità remota e
rischiosa, oltre che costosissima. Lui ha creduto a questa ultima possibilità di cura, si è
recato negli Stati Uniti, si è sottoposto ad un intervento difficile ed a terapie quasi
sperimentali. E così è guarito, completamente. Nemmeno i medici credevano possibile un
tale successo.
Ora è sano e ricchissimo, e sa che i soldi non danno
la felicità (ricorda ancora le parole del nonno), quindi si ritiene il solito
Alessio di sempre, al quale è stata offerta una seconda possibilità.
Si è fidato di un esperto finanziario, che lo
ha reso ancora più ricco, e lui lo ha ricompensato oltre ogni sua aspettativa. Poi ha trovato altri che potessero aiutarlo, ed ora ha alle sue dipendenza un
gruppo discreto di professionisti in grado di fargli spendere come desidera i
suoi soldi, mantenendolo sempre nell’ombra. Vive con pochi lussi e molta vita di
quartiere, e poi fa viaggi, tanti viaggi, e prende nota di quello che vede.
Si sente povero, ancora, troppo povero, esattamente come da
giovane, perché i soldi non gli danno ancora la felicità. Non ne ha mai abbastanza,
anche se apparentemente sembrano non finire mai.
Negli ultimi mesi, tornando col
taccuino sempre pieno di appunti da ogni viaggio, ha fatto curare molti bambini
in centri specializzati, ha riaperto centinaia di negozi che erano stati chiusi
per fallimento ed ha assunto un numero imprecisato di badanti per seguire, in
casa loro, anziani abbandonati da tutti ed impedendo che finissero dimenticati in qualche ospizio.
Ha discretamente messo in condizione di non nuocere
alcune bande che stavano distruggendo interi quartieri e, cosa della quale si
sente particolarmente orgoglioso, ha fatto in modo che la sua ex moglie potesse
allevare il figlio (che avrebbe dovuto essere suo) nel modo migliore. Pure lei aveva avuto la sua dose di sfortuna, ed era stata a sua volta piantata da quel poco di buono che gliel'aveva
portata via.
Tutto questo senza mai apparire in nessun modo
a livello pubblico, vivendo come un benestante senza particolari ambizioni, con
troppo tempo libero ed una vita un pò grigia. Una persona quasi noiosa, in fondo, tranne che
per Martina, che ha una lavanderia a poca distanza dal suo palazzo. Un giorno
lui le ha portato di persona una sua trapunta da lavare a secco, e si sono
guardati negli occhi.
Il resto non lo aggiungo, fallo tu per me, ma
usa la fantasia, perché la realtà non sempre dà la felicità, la realtà va
cambiata.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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