Si arriva, nella vita, a nodi, a passaggi
stretti, a mutamenti importanti. Non sono tantissimi, per le persone “normali”,
e solitamente coincidono con le pene d’amore, con la decisione di una vita in
comune, con la nascita di figli, con i lutti, con i trasferimenti legati o meno
al lavoro, se non a vera e propria emigrazione. Ci sono anche i momenti legati
all’acquisto di una casa (o alla sua perdita), alla pensione, alle gravi
malattie superate o che ci accompagneranno sino alla fine, alla perdita del
lavoro, alle liti epocali che chiudono ponti, e così via.
Ognuno di questi momenti è una frattura nella
consuetudine, a volte è un miglioramento, altre volte esattamente l’opposto,
ma, anche in questo secondo caso, ci tocca, tocca a tutti. Non è che il destino
se la sia presa esattamente con noi, in modo razionale, per principio.
Qualcuno personifica il destino, io tendo a non
farlo, per certi aspetti sono anche fatalista.
Non è detto che si viva meglio, pensandola così,
per nulla, ma è pur sempre un accettare quello che non si può cambiare.
La cosa che però rimane come una sorta di costante
è il pensiero delle persone. Il mio maestro che mi stringe la guancia. Mia madre
in vari momenti, belli e brutti. Lei, che finalmente mi completa. L’amico negli
anni importanti, l’amica in anni altrettanto importanti, mio nonno che mi
racconta una favola, e tante altre persone che non posso riportare qui, ma che
ci sono tutte, nessuna esclusa. Persino cantanti, scrittori, attori di teatro e
cinema, anche loro fanno parte di quello che ora è mio.
Un momento di passaggio a volte rinnova il
richiamo, altre volte lo fa entrare nell’ombra, fa spostare altrove l’attenzione.
È un rischio, grave, quello di involversi dentro il proprio mondo escludendo il
fuori. Credo che ora, senza paura di dirlo, anche persone che ho conosciuto
solo in rete rientrino a pieno titolo nella mia vita, e mi influenzano. Non potrebbe
essere altrimenti, visti i tempi. A tutti loro, presenti oggi o rimasti a ieri,
sempre vicini in qualche modo, operatori della mia vita, io non posso che dire:
è un onore, è stato un onore.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.