mercoledì 9 settembre 2015

Fine dell’impero




Chissà come vivevano durante il lungo periodo di transizione che ha portato alla fine dell’impero romano le persone comuni, quelle del cosiddetto popolo? La storia racconta di grandi personaggi, quasi mai delle masse, se non quando si contano le vittime di grandi battaglie, o di genocidi. Io poi non sono uno storico, e non ho mai approfondito quel momento.
I mutamenti sono sempre drammatici, e nulla o quasi poi è come prima. Ora qualcuno non vuole più parlare di crisi, e lo dice da tempo. Alcuni raccontano di oggettivi mutamenti ai quali occorre adattarsi, sfruttandone le nuove opportunità e senza ritornare a vecchi schemi superati dai fatti.

Io vedo alcune attività commerciali sorgere, aprire negozi, restare sul mercato alcuni mesi soltanto e poi chiudere, con enormi danni economici. È facile, dopo, dire che probabilmente chi ha tentato in quel modo non aveva prima valutato con attenzione la richiesta effettiva di quanto proponeva.
E poi altri, spesso non italiani, che iniziano e rimangono con le serrande alzate a prezzo di enormi sacrifici, tenendo aperto quasi giorno e notte, pure durante i giorni festivi.

Le cose mutano, velocemente. I flussi migratori in atto accelerano il processo.
Io confesso di aver paura dell’ignoto che saremo tra 20 anni. Siamo alla fine, in ogni caso, di un mondo, che forse possiamo ancora immaginare di non peggiorare, ma di evolvere in meglio. Non chiedetemi come però. Se lo sapessi non sarei qui, immagino.


                                                                                                        Silvano C.©   


(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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