lunedì 17 novembre 2025

Come un geco

In una foto che scattai a Riva del Garda nella cucina dell’appartamento che avemmo in affitto ci sei tu, mio padre, mia madre, mio fratello e Roberta. Era stata una bella giornata, a quanto ricordo, rimasta nella memoria anche fotografica e quindi patrimonio pure di nostro figlio perché le fotografie le conservo e sono documenti della storia della nostra famiglia. In un mondo ideale, pensavo, io avrei potuto arrivare prima della nascita di mia madre o di mio padre, magari prima della nascita dei miei nonni. Avrei potuto esserci prima della tua nascita e, a modo mio, intervenire con piccole modifiche nella successione degli eventi, poche ma tali da eliminare dolori inutili, morti inutili. Avrei cancellato chi non meritava e questo a mio giudizio insindacabile, avrei avuto un ruolo che nessun umano ha mai avuto, fantascientifico e impossibile, quasi da giudice supremo, da giustiziere che non necessita della spada. Nulla di tutto questo è mai avvenuto, e se questo fosse stato possibile magari non ci saremmo mai incontrati perché non sarei neppure nato. Ciao, Viz. Oggi mi sento un po' geco, mi arrampico sugli specchi.

                                                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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