Come saremmo stati tra vent’anni? Cos’avremmo visto, fatto, realizzato ancora?
Magari nulla di memorabile, pochi hanno il destino di essere unici in tal modo, ma per noi lo saremmo stati.
Allora telefonami tra vent’anni, parleremo anche di Dalla e di quello che avvenne prima d’incontrarti. Parleremo di vent’anni prima, di quello che facesti tu rispondendo alle mie curiosità, se vorrai. Il telefono adatto ancora non è in commercio, deve essere inventato. Adesso nessuno da peso ad alcune mie domande, non a quelle che ci riguardano, ma queste continuano a spuntarmi per caso e per testardaggine, di giorno o di notte.
Tra vent’anni neppure ci sarò più, le probabilità le conosco. Non sono certezze ma forniscono una proiezione di quello che avverrà. La fantasia può inventare ciò che non sarà, e se non si esagera non può far male. A condizione di vivere anche nel presente, perché alcune cose, alcune persone, contano. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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