Il mio mondo è piccolo, lo so, lo è sempre stato. A me bastano poche persone, non mi serve una visibilità ampia e generalizzata. Un solo amico di riferimento è stato fondamentale in alcuni anni per la mia crescita, per il mio appagamento. Altri amici erano importanti, ma avevano un ruolo di contorno. Alla lunga posso dire che non l’ho capito, o che lui non ha capito me. Piuttosto lui mi aveva capito e parzialmente frainteso. Ha avuto ragione, non lo nego, eppure mi ha ferito interpretando diversamente alcuni miei atteggiamenti. Per lui ho pianto, quando quel periodo finì. Gli ho scritto, poi, sbagliando magistralmente; alcune cose vanno dette, mai scritte. Occorre guardarsi negli occhi e aggiustare il tiro per non spingersi oltre. Nel mio piccolo mondo del resto avevo cercato ben prima, e quello che avevo trovato non mi bastava, inoltre ero inadeguato, insufficiente, abbozzavo per evitare la solitudine, accettavo ciò che ora non accetto più. Tu hai reso grande il mio mondo, mi hai fornito chiavi di lettura che non mi appartenevano, te ne sei andata ormai quasi nove anni fa ma il mio mondo da allora non è più rimasto piccolo, è diventato a misura mia. Adesso esprimere sino in fondo alcune emozioni mi è impossibile, in fondo siamo tutti soli. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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