mercoledì 12 novembre 2025

La parete

C’era una parete rivestita di piastrelle, in cucina. L’appartamento era, ed è ancora, al quarto piano in Via dei Disciplini, a Riva del Garda. Quella parete, in certe giornate invernali, era appannata per i vapori che si producevano all’interno e, non so esattamente come iniziò, ad un certo punto cominciarono ad apparire scritte, esattamente come avviene sui finestrini e sulla carrozzeria delle auto lasciate all’aperto che al mattino diventano a volte lavagne per parole o disegni di chi passa e col dito cede all’impulso di lasciare un pensiero. Fu una stagione breve, una sola stagione, ma quella parete ospitò filosofia e letteratura, algebra e malinconia. Fu un breve intervallo riempito dalla presenza di persone a volte importanti altre solo di passaggio, e alcune lasciarono qualche loro parola, per poche ore, su quella parete. Io fui tra quelli e non scattai mai alcuna foto di quelle scritte. È giusto così, quello che importa nella vita rimane nella memoria solo di coloro ai quali veramente interessa, che vi hanno dedicato un po' del loro tempo e poi hanno il dovere del ricordo. Non per le scritte, in questo caso, ma per le persone, molte delle quali pure tu hai poi conosciuto. Ciao, Viz.

                                                                                                  Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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