Spesso non ci si chiede per quanto durerà e se è destinato a produrre effetti, si spera benefici, per poche o per molte persone. Per rimanere al mio caso ho costruito piccoli e grandi oggetti, come scatolette e mobili, ho tolto la carta da parati in un appartamento che poi è stato completamente ristrutturato/ricostruito dopo un terremoto, ho installato una ventola aspirante professionale in una cucina dove si abbondava coi fritti e che poi, anche a causa del suo rumore, è invecchiata inutilmente. Ho stampato e regalato fotografie analogiche. Mio padre ha costruito durante la sua vita per altri e poi per se palazzi e rimesse per auto, ha modificato a suo bisogno tutte le case nelle quali ha abitato, ha ordinato mobili su misura, ha ottenuto senza limiti di tempo due loculi in Certosa, a Ferrara, dove ora riposa con mia madre e con tutti i miei nonni. Un tempo queste concessioni erano possibili e si potevano ricevere solo per via ereditaria diretta ma non erano vendibili. Ora sono arrivati a me, e il compito di conservarne la memoria adesso è solo mio. Vedo una mole incredibile di lavoro umano quasi inutile o destinato a soddisfare esigenze limitatissime nel tempo. Circa nove anni fa comprai una sedia a rotelle per te, la usammo solo tre volte, tre volte in tutto. Anche quell’acquisto venne giudicato inutile, sprecato, avevi ancora poco da vivere, eppure anche ora, col senno di poi, giudico quel commento sbagliato, da stronzi. Avessi potuto avrei comprato pure altro, magari da farti usare anche solo una volta. E avrei anche costruito quello che in quel momento giudicavo necessario. Il concetto di lavoro utile ha molte interpretazioni, dipende dai punti di vista. Per il resto mi manchi, come allora, e mi spiace sapere che ti rivedo come ti penso io e non come eri nella realtà, ma su questo non ho potere alcuno. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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