I viaggi degli anni giovanili li rifarei? Bella domanda. Non conosco la risposta. O meglio. La risposta è complessa. Alcuni viaggi li rifarei, mi hanno lasciato ricordi, immagini anche stampate su carta, piccoli oggetti conservati nel tempo. Eppure non li vorrei ripetere così, con quelle persone che allora erano gli amici che avevo. Le sensazioni che in alcuni momenti provavo erano di inadeguatezza, di scarsa autostima, di condivisa ironia su di me che accettavo ma mi lasciava l’amaro dentro. Non avevo alternative, o così oppure da solo. E qualche viaggio da solo l’ho anche fatto, non me lo sono fatto mancare, ho viaggiato per metà Italia da solo e a volte con la compagnia di qualche autostoppista. Un tempo era possibile farlo senza rischiare troppo incontri pericolosi. Mi restano impressi luoghi, bagni in mare e campeggi, compagnie a volte sbagliate e persone che non conoscevo e che mi sono ripromesso di rivedere e poi mai più cercate, né cercato da loro. No. La verità è che un bel viaggio deve avere come cornice la preparazione condivisa e mai imposta, la scelta libera e l’approvazione, la giusta ironia e leggerezza senza mai scordare il rispetto profondo. Ed ora viaggerei ancora? Non lo so, mi resta un po' la tentazione ma poi ci ripenso e concludo che non è il caso. Gli unici viaggi che rifarei sono quelli con te, e con questo credo di aver concluso in modo sintetico il tema. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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