Si torna inevitabilmente su strade percorse molte volte, nulla di strano, lo strano è sentirsi un po' straniero dove si è vissuto a lungo. Ma anche questo non dovrebbe stupirmi per mille motivi, il primo è che ho troppe ragioni per sentirmi estraneo in qualsiasi luogo. Allora perché ho viaggiato e un po' rimpiango di non essere più il turista di un tempo? La curiosità mi è rimasta, non tutta come prima o non esattamente indirizzata alle stesse mete ma è rimasta, mentre mi sono venute a noia le preparazioni al viaggio e le attese delle inevitabili e puntuali fatiche che lo accompagnano. Ho visto auto in lenta colonna con persone sorridenti e mi chiedevo perché sorridevano. Ho visto ciclisti attraversare la strada quasi ignorando che sarebbe bastato poco perché qualcuno li investisse, per distrazione o imprudenza loro o altrui. Ho visto famiglie accaldate guardare negozi che non mi interessano o luoghi famosi presi letteralmente d’assalto. Come saranno state le spiagge sul lago? Non lo so, non mi sono spinto a tanto, non ho percorso l’ultimo tratto necessario. Eppure quei luoghi per noi sono stati luoghi di lavoro e vacanza allo stesso tempo. Potrei tornare, se ancora esistessero uguali, nei medesimi locali quasi ad occhi chiusi e mi stupirei se, suonando ad un campanello, non venissi tu ad aprire. Siamo stati pazzi turisti pure noi, questo non ce lo siamo fatto mancare. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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