Praticamente nulla in che senso?
Eppure è evidente, riflettici. Occorre predisporre gli altri positivamente per ottenere la soluzione che desideri, e serve pure capire che non sempre aver ragione è la cosa migliore.
Continuo a non capire.
Inizio dalla fine. A volte discutendo conviene ammettere di aver sbagliato, ci si rimette poco, un po' di tempo investito o forse di denaro, ma queste perdite ritornano con gli interessi che sono tanti. Prima di tutto si è capita una cosa nuova o si è trovato un errore che prima non si vedeva. Come seconda cosa ci si guadagna come immagine, non tutti ammettono gli errori fatti. E per terza viene l’autostima che ne esce confermata, non si viene sconfitti ma si contribuisce a raggiungere la verità.
Però chi discute con te potrebbe approfittarne e…
Certo, hai ragione, scusa se ti interrompo, hai ragione e mi è successo. Tutte le volte che è capitato però mi sono trovato davanti a persone un po' stupide o in malafede o pronte ad approfittare comunque degli altri, e mi è servito a capire che quelle persone non mi interessavano più. Un vantaggio aggiuntivo, non ti pare?
Va bene, ma per tornare all’inizio, che senso ha il praticamente nulla?
Hai ragione, è un incipit da spiegare entrando nel merito. Praticamente nulla resiste se viene affrontato nel modo corretto, magari davanti ad una tavola imbandita con piatti che stimolano l’appetito e bicchieri da riempire nel modo giusto. Lo so che all’inizio sono stato troppo sintetico, lo so, eppure la convivialità è un momento essenziale del rapporto con gli altri. Una volta che con qualcuno hai avuto l’occasione di mangiarci assieme certi preconcetti spariscono, alcuni ostacoli si sciolgono e la competizione per un po' viene attenuata. Praticamente nulla resiste davanti alla tavola. Immagino che pure tu la pensi allo stesso modo, no Viz?
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.