Potevamo evitare di comprare quelle guide, non le avremmo mai utilizzate, quando arrivammo ad un bivio scelsi una strada diversa che le rese inutili. Oggi poi, decenni dopo, quelle guide sono praticamente superate dal tempo. Non è che una città cambi tutti i punti di riferimento, i musei, i locali, le cose da vedere, ma molti certamente. E tutto il nuovo nato in questi anni come lo troverei su una vecchia pubblicazione? Eppure fu una scelta giusta. Col senno di poi rivedo errori e ingenuità, intuizioni e occasioni colte e perdute. In molti casi ho persino creduto di essere stato io a scegliere, di aver ottenuto alcuni risultati per la mia forza di volontà. Solo culo, devo ammettere, o sfiga colossale. Colpa mia quindi, ma sino ad un certo punto. Non me la sento di attribuire troppe colpe ad altri, che pure in alcuni casi ne hanno avute, ma io cosa ci stavo a fare? Avevo capito cosa dovevo, cosa mi conveniva, cosa era giusto? Macché. M’illudo d’immerso, immagino che sia vero solo ciò che naviga in superficie e tuttavia non ci credo veramente e sono convinto irrazionalmente di trovare altrove, dove nessuno si è mai spinto. Mi contraddico perché così mi va di scegliere, e se baglio lo saprò solo dopo, senza aspettare probabilmente troppo a lungo. Nel dubbio mi distraggo un po', trovo piccole abitudini che non saranno mai certezze e fingo, fingo molto.
La scelta migliore, Viz, dimmela tu.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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