Mi verrebbe voglia di cantare e invece sarebbe il momento di salutare, dicono, di lasciar andare. Ma andare dove? Dove non si sa e neppure si è certi che si possa arrivare? Partirò allora, partirò, e non per mari sconosciuti che non esistono più, ma per lughi conosciuti dove ti ritroverò. E non ti lascio andare perché oltre a volerti ritrovare partirò con te. Che solenni assurdità a volte si cantano, come se fosse vera l’illusione, come se il ricordo facesse rivivere, come se potessimo modellare il futuro. Sia come sia, partirò. Ciao Viz.
Silvano C.©
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problema se si cita la fonte, grazie)
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