È stato il mio medico di famiglia dei primi anni, quando esserlo era un ruolo non confrontabile con quello odierno. Praticamente sapeva tutto ciò che riguardava la salute mia e dei miei, sino a quando dal paese ci trasferimmo in città, tagliando così quasi tutti i ponti col mio passato. A ripensarci quelle ferite non sono ancora del tutto rimarginate, o se lo hanno fatto il segno è rimasto. Facendo un po' di conti erano gli anni sessanta e noi c’incontrammo solo quindici anni più tardi. Ricordo una sera, eri a Ferrara ed avevi un forte mal di testa. Erano i nostri primi tempi, in città tu non avevi medici di riferimento ed era pure quasi ora di cena. Non so perché pensai a lui, in fondo la guardia medica in ospedale non sarebbe stata una cattiva idea. Forse, semplicemente, ero io che desideravo rivederlo. Fatto sta che ci mettemmo in auto e in una decina di minuti arrivammo alla sua casa, le luci erano accese, suonammo, ci aprirono. Mi presentai e mi riconobbe. Ti presentai e gli raccontasti il tuo problema. Fu gentilissimo, ci rispose sorridendo che bastava solo aspettare un po', oppure prendere un caffè che avrebbe avuto l’effetto di calmare prima il dolore. Ecco, lo hai conosciuto pure tu, ed è stata l’ultima volta che lo vidi. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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