Descrizione minima: 904 centimetri cubici di cilindrata, colore grigio topo muschiato anziano, posti a sedere ufficialmente 4, velocità massima notevole e consumo oltre ogni ragionevole speranza o timore. Caratteristica principale: sempre presente nei momenti delle decisioni difficili o quando serviva un aiuto. Situazione attuale: perduta nelle anse del tempo, a volte riaffiorante quando il suo aiuto viene esplicitamente richiesto ma da anni invisibile a chiunque. Il suo vero nome non sarebbe questo, anzi, lei non aveva dubbi né incertezze ma se lo tenne con orgoglio o per un vezzo di civetteria. Sorrideva, se la si sapeva osservare nel giusto modo, certo che sorrideva. A lei era sufficiente avere il serbatoio pieno e olio quanto basta, poi era disposta ad andare ovunque a lei fosse gradito. Sino all’ultimo non ha mai portato nessuno verso una destinazione sbagliata. Ora, dopo anni, lo so, non ha mai percorso neppure un solo chilometro che non approvasse, anche quando fu il suo ultimo viaggio; non le andava di vedere correre di fianco a lei modelli con la puzza sotto il naso e con mille inutilità come cinture (non credeva alla castità) e cuscini ad aria. Quando non gradiva la scelta della strada dopo un bivio lo faceva capire con qualche segnale esplicito, come ad esempio l’acqua del radiatore che entrava in ebollizione. Era disposta ad andare a sbattere contro una parete di roccia per farti sfogare durante un tuo momento di nervoso, e allora si procurava danni che ti obbligavano a rientrare in te, a guidare con maggior prudenza. Ripararla costava, non poco, ed era la sua vendetta esplicita in risposta al tuo comportamento irresponsabile. E poi ti accompagnava nei tuoi sogni, ti induceva a vedere la strada come un’opportunità e occasione d’incontri. Rimaneva tranquilla quando sapeva che eri in buona compagnia e stavi con chi ti piaceva. Usava quelli che erroneamente si chiamano guasti, forature o lampadine fulminate per dialogare silenziosamente e riportarti al buon senso e all’ordine. La Grande Dubitosa sapeva anche adattarsi e cambiare pelle, ma questa è un’altra storia, non è che si possa dire tutto subito, no? Ciao Viz.
Silvano C.©
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