Vivere sorridendo, che anche se piangi non fa differenza e non
cambia il finale. Vivere felici di essere in vita, e di aver avuto persone
importanti accanto vive pure loro comunque sia. Vivere perché son vivo e devo
farlo, che non sarà per sempre dicono, ma non ci credo, sono un diversamente-credente.
E poi sorridere sempre, sempre assolutamente, perché costa meno fatica che tenere
il muso, non fa consumare ansiolitici e non allontana gli altri. Vivere nascondendosi
al mondo se proprio ci si sente in crisi, come fanno gli animali molto più
saggi di noi in questo, che non hanno social e sanno benissimo comunicare tra
loro e che per capirli a volte dobbiamo immaginare di mettere l’anello di re Salomone.
Vivere comunque sia, che non abbiamo un vero perché, e se qualcuno lo ha scoperto
me lo comunichi ricevendone la mia grata e gratuita riconoscenza. Vivere tenendo
alla larga sinché si può la nostalgia, bestia multiforme che si infila in ogni
spiraglio dimenticato aperto. Con un’immaginaria bacchetta magica la nostalgia
deve trasformarsi in presenza e il tempo perdere le stupide barriere tra ieri,
oggi e domani. Tu eri, sei e sarai, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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