Inversione vietata

Sembra che sia possibile cambiare idea sulla meta da raggiungere, fare inversione di marcia e tornare indietro. Capita e solitamente non è un grosso problema anche se comporta la perdita di tempo. Se si supera un’uscita in autostrada o in superstrada la faccenda può diventare fastidiosa perché, prima di poter tornare indietro occorre arrivare sino all’uscita successiva. Alcuni anni fa una mia distrazione mi portò così ad allungare il percorso di circa 40 chilometri, non pochi, e in tempi recenti il dubbio su una finestra lasciata aperta o chiusa mi ha costretto a rifare più di 80 chilometri tra andata e ritorno, del tutto imprevisti.

Se si tratta di tempo e non di spazio la cosa si complica in modo sostanziale. Il tempo non permette ripensamenti né rifacimenti, ciò che è fatto è fatto. Per quanto mi intestardisca a ritornare con la mente anche solo a pochi anni fa non posso recuperare chi ho perduto. Devo continuare ad allontanarmi più o meno velocemente e con maggiore o minore dolore da un certo periodo ma non mi è concesso di recuperare nulla, neppure una parola, uno sguardo, un semplice contatto …

Non abbandono sogni, speranze, fantasie e memorie ma mi sento preso in giro un po' da tutti se insisto. L’unico modo è fingere di non essere quello che sono e di non provare ciò che provo. Solo in quel caso vengo accettato, e posso continuare a fare battute stupide e talvolta gradite o anche solo sopportate. Apparente normalità quindi, e talvolta enorme noia nell’adeguarmi a regole logiche che non mi vanno. Uno dei santi in calendario oggi porta il nome che aveva mio padre. Mio figlio porta il nome che aveva mio nonno. Il mio nome non è molto comune, e spesso non ricordo neppure in quale giorno si festeggia. Il tuo nome non accetta sconfitte, e questo non mi dispiace. Per il resto penso e vivo alla giornata. Ciao Viz.

                                                                          Silvano C.©  

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